Nessuno “ruota” più di Varese, almeno nel campionato italiano: il “platoon system” funziona davvero? E poi: siamo sicuri che i problemi attuali non riguardino anche la difesa, oltre a quell’attacco che palesemente non produce punti? E infine: la mancanza di pericolosità perimetrale è senza dubbio addebitabile alla guardia Melvin Johnson oppure ci sono altri ruoli chiave nei quali fare cilecca da 3 risulta ancora più problematico per la causa?
Chi è in grado di tentare una risposta alle domande di cui sopra? Semplice: i numeri. Breve viaggio in alcune statistiche della Openjobmetis, nel tentativo di capire qualcosa di più del momento nero della compagine di Moretti, attestatosi ormai a quota otto sconfitte nelle ultime nove partite.
C’è un dato, da accompagnare a un raffronto, che rende per esempio molto bene l’idea di come Varese non abbia gerarchie definite in campo: è la media dei minuti giocati. Il giocatore più utilizzato in campionato del roster varesino è Eric Maynor, a giostrare sul parquet per 29 minuti di media a partita. Seguono Eyenga (27,5), Kangur (24,5) e altri sei atleti (tutto il roster tranne Ferrero, Bulleri e Canavesi) con un minutaggio superiore ai 17 primi. Delle 16 squadre di serie A la Openjobmetis è l’unica con Milano, che però possiede una profondità di organico che per qualità non può essere paragonata a quella varesina, ad utilizzare nove pedine sopra la
soglia dei 17 minuti. Ed anche l’unica – questa volta insieme a Sassari, ancora l’Ea7 e Venezia – a non impiegare alcun giocatore sopra i 30 minuti. La”stranezza” si ripete in modo ancora più evidente in Champions League. Nella competizione continentale maggiormente presente è Eyenga (24.8 minuti): se si prende come spartiacque la soglia dei 15 primi, anche qui sono 9 i soldati di Moretti che ne giocano mediamente di più. Il confronto con le altre cinque del girone? Tutte, tranne Asvel, Neptunas e appunto Varese, hanno uomini che superano la mezz’ora di utilizzo medio, mentre nessuna ruota nove giocatori che abbiano tutti un tempo trascorso sul parquet superiore al quarto d’ora.
L’impressione del campo, anche in alcune delle ultime sconfitte, è poi che la difesa non sia tra le questioni più calde da affrontare per risalire la pericolosa china presa dalla stagione. Gli occhi vedono impegno e frangenti effettivamente molto intensi in retroguardia, ma i numeri sconfessano almeno in parte la paventata efficacia. In serie A Varese possiede l’undicesima difesa (su sedici squadre) con 80,6 punti subiti a match giocato: una tenuta stagna non certo a prova di playoff. In coppa è una tragedia: con 83 punti incassati di media in sei partite, peggio della Openjobmetis fanno solo Saratov, Kataja, Cibona, Mornar e Szolnoki, ovvero 5 team su 40.
Il tiro da tre punti: 33% in campionato (11° piazza), 24% in Champions (inesorabile ultimo posto). Il tiratore Johnson sta sì fallendo in Europa (22%), ma non in campionato (42%), dove invece manca l’efficacia di Kangur (28%), di Avramovic (22%), ma soprattutto di Eyenga (16%), un “3”- encomiabile sul piano dell’impegno e della voglia – che però in tre anni d’Italia viaggia sul 24%. Sicuri che fosse l’ala piccola giusta e che soprattutto lo sia per una squadra che, alla non pericolosità interna ,con lui aggiunge anche quella esterna?