Viscomi titolare, Talarico promosso. Luoni potrebbe, ma forse non vuole

Penna e anima biancorosse: i voti di Francesco Zecchini

Al Varese chiedeva un regalo di compleanno per i suoi 19 anni (compiuti ieri, auguri!), ma purtroppo non è stato accontentato. Le vostre pagelle oggi portano la firma di Francesco Zecchini, tifoso biancorosso giovane ma già storico e penna pungente ed appassionata della rinascita biancorossa.

Il secondo gol? Anche i più grandi sbagliano. Sì, avete capito bene: grande. Perché tormentare i sogni di Anastasia e Messias con le sue parate è una qualità da big. Che il ragazzo in maglia gialla deve tenersi stretta.

Ottanta metri di fascia libera davanti dopo uno splendido passaggio di Becchio. Ottanta metri di indecisioni e tocchetti leziosi. Ottanta metri  di “potrei ma non voglio”. Così l’avversario arriva e recupera palla. E sul traguardo cosa lo aspetta? La bocciatura (anche) di Baiano.

Promosso a pieni voti. Non perché non sbagli, anzi. Ma perché, contro gli esterni più forti del campionato, non ha paura di giocare la palla con calma e serenità. Sta crescendo come un pulcino in un uovo. Ce ne accorgeremo solo quando inizieranno a formarsi le prime crepe.

Centrale, regista, terzino, attaccante. Sbaglia e recupera. Perde e vincerà. Come il Varese.

Ha sulla coscienza una fetta del primo gol ma ha ben poco da confessare. Si dimostra un ottimo rincalzo, ma ancora acerbo per i big match.

Tanto fumo, poco arrosto: come troppo spesso sta accadendo. Se fosse più incisivo, quel 5 lascerebbe posto al suo numero di maglia.

Una tra le migliori conferme dell’estate: indispensabile. Poco dribbling da fermo ma l’uomo lo salta sempre. Dategli la polvere da sparo: saranno fuochi d’artificio.

Preghiamo per te: non meriti un infortunio nel periodo migliore. Torna ad insegnare calcio.

Un trattore nel circuito di Monza. Non riesce a fermare né Rosberg né Hamilton. Filtro difettoso, per una domenica. Ma a Venegono ne avremo più bisogno dei contadini.

Non è più il Giovio dell’Eccellenza. E purtroppo non è una questione di ruolo.

Al bomber in questo momento manca solamente una cosa: un Messias di fianco.

Prova a gettare il cuore oltre l’ostacolo, correndo come un disperato. Finisce pure a fare il terzino e fa comunque meglio del capitano. Lo spirito è forte, la carne (e i piedi) ancora deboli.

Mister, proviamo a lanciarlo dal primo minuto per dargli modo di far vedere quanto vale.

Alzi la mano chi non ha pensato che, almeno nel finale, sarebbe risultato decisivo con una capocciata? Titolare fisso.