Varesina-Varese 0-3
I tifosi intorno alla rete, la Curva alle spalle della porta, le due tribune – splendida quella nuova – al gran completo, Varese e Varesina in campo per una sfida che entra di diritto nella storia rossoblù e ne scrive una nuova in quella biancorossa. Ieri, al Comunale di Venegono Superiore, è stata una festa, un tuffo nel passato di un calcio d’altri tempi, l’incontro tra chi sta costruendo con dedizione e chi sta provando a risalire con entusiasmo, l’abbraccio tra due realtà unite dal reciproco rispetto e, soprattutto, dall’enorme passione con cui portano avanti i rispettivi progetti.
Ha vinto il Varese, reagendo con rabbia alla sconfitta col Chieri, mettendo in campo sacrificio e cattiveria, tenendo strette le linee, colpendo appena possibile e non rischiando nulla dietro; ha perso la Varesina, il cui interesse è battere le squadre con cui è in lotta per il suo traguardo (la salvezza, anzitutto) e il cui obiettivo (centrato) è lottare dando tutto contro le corazzate.
Il risultato con cui il Varese torna in vetta (ancora in compagnia della Caronnese, a segno 0-1 a Legnano) prende forma a metà del primo tempo. È il 19’ quando, su punizione dalla trequarti destra, Giovio disegna una parabola tesa che spiove in area, dove Bottone risolve il flipper: palla controllata e spostata sul destro, tiro rasoterra secco che colpisce il palo e si infila in rete.
La Varesina non riesce a trovare soluzioni per rispondere sbattendo ripetutamente sulle due linee di difesa biancorosse, solide, rabbiose e piene di energia. Cusinato è il soldato scelto che Bottone spedisce in missione su ogni palla vagante. Come al 34’, quando un appoggio indeciso in impostazione da parte dei rossoblù gli apre un corridoio tutto da percorrere: il classe ’97 non si fa pregare e spinge fino al limite, dove si allunga leggermente la palla; Albizzati decide di affondare la scivolata, tocca la palla e abbatte il centrocampista biancorosso. Il finale che pare logico a tutti è una stretta di mano e una rimessa dal fondo, l’arbitro invece estrae giallo e indica il dischetto. Proteste locali, direttore di gara irremovibile, Giovio glaciale, Varesio spiazzato: 0-2 (34’).
La strada biancorossa verso il ritorno in cima alla classifica è così segnata; per i rossoblù conta non affondare e cominciare a pensare al prossimo big match (contro la Caronnese, giovedì) e alla sfida cruciale di domenica contro la Pro Settimo, non dando peso a qualche incomprensibile mugugno (sette stagioni fa a Venegono non c’era nulla, ora c’è una serie D, un centro sportivo all’avanguardia e un settore giovanile da invidiare: scherzate, vero?) proveniente dalla tribuna rossoblù.
La ripresa rispetta lo spartito previsto, con i ritmi che si abbassano in modo da non consumare le pile in vista dell’infrasettimanale. Nel taccuino ci finisce il gol che chiude la partita (29’): angolo di Rolando, Ferri sul secondo palo la spinge dentro e realizza il suo primo gol stagionale. Al triplice fischio i biancorossi abbracciano i loro tifosi a cui promettono, ancora e sempre, la stessa cattiveria vista ieri. La cattiveria di una belva ferita. La cattiveria che porta dritti all’obiettivo.
Varesio; Menga, Albizzati (Bettoni dal 12’ st), Allodi; Tino, Oldrini, Di Caro (Caon F. dal 23’ st), Mauri (Mira dal 15’ st), Sala; Castagna, Anzano. A disposizione: Gallino, Catta, Broggi, La Marca, Martinoia, Simonato. All. Spilli.
Pissardo; Talarico, Ferri, Viscomi, Bonanni; Rolando, Bottone (Gazo dal 44′ pt), Cusinato, Becchio (Innocenti dal 40′ st); Giovio, Scapini (Moretti dal 28′ st). A disposizione: Consol, Simonetto, Luoni, Granzotto, Calzi, Lercara. All. Baiano.
Pelagatti di Livorno (Zingoni di Pontedera-La Veneziana di Viareggio).
– Spettatori: 1500. Ammoniti: Cusinato, Rolando e Moretti (Varese); Sala, Albizzati e Mira (Varesina). Angoli: 1-4; fuorigioco: 1-2; tiri (in porta): 6 (3) – 12 (4); falli: 23-24; recupero: 2’ + 3’.