Da parte sua indubbiamente serviva qualcosa di più, distribuisce equamente i punti nell’arco della partita ma nel finale è scarico e non riesce ad essere un punto di riferimento.
Il suo lo fa sempre, a conti fatti. Fatica più del previsto a rimbalzo mentre è più preciso di altre volte sotto canestro. È sempre sul punto di fare quel passo in più e di lasciare veramente il segno, ma a conti fatti si limita al compitino.
Va a strappi ma non incanta, perché non riesce mai a cambiare il ritmo e soprattutto a prendere per mano la squadra nell’ultimi periodo, quando servirebbe una guida certa e sicura. Smazza qualche pasticcino ai compagni, però in fase di conclusione è spesso impreciso. Una prestazione così, a sprazzi, a Varese non servirà mai.
Piccoli passettini in avanti, timidi, ma comunque confortanti dopo il buio in cui era caduto nei mesi scorsi. Segna con discreta continuità e non ha paura a prendersi la palla in mano quando scotta. Certo, qualche forzatura c’è, ma fa parte del suo essere.
Molto positivo nel secondo quarto quando mette le ganasce a Lawal, difendendo molto bene in più occasioni e togliendosi il vizio di saltare sulle finte. Si concentra su quello e, per una sera, dimentica a casa il resto del repertorio. Dopo la scorpacciata di punti in coppa, arriva scarico e con la pancia piena. E nel prosieguo dell’incontro fa fatica
Contributo minimo e colmo di confusione per il capitano, che gironzola con foga per il cantiere senza riuscire a mettere un mattone sopra l’altro. La voglia non gli manca mai, però da capo-cantiere dovrebbe avere una conduzione migliore.
Il KappaKappa mai visto in questa stagione. Tanti punti, ben 16, e soprattutto tanta presenza utile e cinica sotto canestro. Per una sera dimentica i patemi di un’annata che non gli sorride e si veste da protagonista vero, peccato non sia sufficiente. Guardiamo il lato positivo, perché forse il lavoro ai fianchi di Caja sta restituendo lustro anche a lui.
Si vede molto poco nel secondo tempo, ad eccezione di una tripla dall’angolo, e un po’ spiace, soprattutto per quanto di buono era riuscito a mettere insieme nei primi due quarti. Sempre presente ed aggressivo in difesa, chirurgico in attacco. Resta da capire cosa aveva fatto di male a Moretti per restare seduto così tanto.
Con le prime due giocate del quarto periodo merita di finire dietro la lavagna, perché sostanzialmente indirizzano la partita verso l’isola. Mette insieme tante buone cose, c’è da dirlo, ma in quel momento della partita così delicato commette due fesserie imperdonabili, che bastano a rovinare tutto per Varese.