Hashish e marijuana si comprano in piazza oppure ai giardini pubblici. La cocaina arriva con il corriere in motorino durante la movida e le scuole non sono a minor rischio: si spaccia anche lì, tra compagni. Un piccolo giro utilizzato spesso da adolescenti minorenni che vedono il “dechello” al compagno o ai compagni di classe per finanziarsi lo sballo del fine settimana. Droga che cambia forma: non più il “tossico” emaciato e ghettizzato come negli Anni 80, ma il consumatore “sociale” di stupefacente. Il collega di lavoro che tra un Moscow Mule e l’altro non disdegna una sniffata. E in quest’ottica sta tornando di prepotenza sul mercato dello spaccio varesino anche l’eroina. Non più iniettata in vena, ma scaldata e fumata. Spesso utilizzata in combine con la cocaina: la seconda eccita, la prima calma permettendo al cocainomane di rilassarsi e di riuscire a dormire dopo un utilizzo massiccio e prolungato di sostanza. Ogni cliente ha un punto di riferimento. La mappa la tracciano gli stessi appartenenti alle forze di polizia che operano sul territorio intervenendo in modo costante e battente là dove a Varese si spaccia. Piazza Repubblica parrebbe un cliché ma, e lo dimostrano gli ultimi arresti eseguiti dagli agenti della polizia di Stato, è un evergreen. Nonostante tutto. I pusher che vi “lavorano” sono per la maggior parte stranieri: nord africani e, anche se in minoranza, sudamericani. E’ la piazza favorita dai ragazzini: molti sono stati i minorenni pizzicati dalle forze dell’ordine mentre compravano hashish e marijuana. La seconda viene preferita, intesa dai ragazzi come sostanza di aggregazione. Due anni fa fu fermato un diciottenne insieme a un amico di un anno più piccolo. La scusa del maggiorenne trovato con una modesta quantità di maria addosso fu disarmante: «cercavo qualcosa per rilassarmi in vista della Maturità». L’area vendite si estende anche al retro del Teatro di Varese: qui si vende e si consuma anche. In alcune occasioni carabinieri e
poliziotti hanno trovato marijuana e hashish nascosti tra i cespugli della piazza. La merce viene lasciata lì onde evitare di farsela trovare addosso in caso di controllo. Via Medaglie d’Oro, via Como e via Morosini sono meno smaccate, ma sono ugualmente teatro di spaccio. Il comparto è sempre quello della zona delle stazioni: la zona è, neanche a dirlo, ritrovo per giovanissimi. Anche in questo caso, come accade ad esempio in zona piazza Ragazzi del ’99, lo spaccio e talvolta anche il consumo riguarda giovanissimi. Giovanissimi che non disdegnano nemmeno il tragitto verso la scuola per acquistare droga: lo hanno capito anche i pusher. Diverti interventi delle forze di polizia, infatti, hanno riguardato la tratta che porta alla stazione di Casbeno, snodo per centinaia di studenti, che possono “acquistare” in loco. La presenza di stupefacenti nelle scuole è dimostrato da diversi interventi di polizia di Stato, carabinieri e guardia di finanza in diversi istituti cittadini. Quello venuto a galla in alcuni casi è una sorta di “spaccio domestico”. Ovvero un giro di clienti giovanissimi allestito nelle scuole da parte di studenti che vendono ad altri studenti. Micro mercati che vanno poi a finanziare l’acquisto di altra droga. Quasi in favore tra amici: la compro io e la porto. E poi magari il giro si allarga. Secondo il Dipartimento Dipendenze l’età in cui i ragazzi iniziano a utilizzare le così dette ex droghe leggere si è abbassata sino a 13-14 anni. Spesso l’utilizzo di stupefacenti si accompagna all’abuso di sostanze alcoliche. Ci sono infine i corrieri del sabato sera. L’età del cliente in questi casi si innalza, andiamo dai 20 a salire, e cambia anche il tipo di droga. Cocaina, ma anche eroina da fumare. Qui le ordinazioni si fanno per telefono, clienti e pusher parlano in codice, e le consegne vengono effettuate quasi a domicilio con i cavallini che portano cocaina in scooter come se fossero i ragazzi della pizza.
