Il 4-0 con cui l’Oltrepovoghera ha avuto ragione della Varesina ha spezzato le ultime speranze rossoblù riguardo la possibilità di raggiungere la salvezza diretta. Quello che era l’obiettivo dichiarato per questo finale di stagione si è sgretolato sotto i colpi portati dalla mancanza di equilibrio e attenzione durante i 90’; dei problemi a cui non si è ancora trovata una soluzione e che vanno a peggiorare un clima già triste in quel di Venegono.
Mister Marco Spilli ha provato a percorrere strade diverse senza esiti positivi, maturando pure la decisione di fare un passo indietro dopo la trasferta di Borgosesia. Delle dimissioni che non sono state però accettate dalla società rossoblù, come ci conferma il dg delle fenici Matteo Di Caro: «Successivamente alla sconfitta di Borgosesia il mister era molto provato. Sentiva che la squadra non riusciva a mettere in pratica ciò che chiedeva, così, a caldo, ha deciso di rassegnare le dimissioni; le ha date perché lui è legatissimo a questa società, a questi colori, e voleva dare la possibilità alla squadra di avere nuovi stimoli. Noi ci abbiamo riflettuto per tutta la notte, ma nella riunione di lunedì le abbiamo respinte».
Una scelta dettata dalla fiducia che la società prova nei confronti del tecnico: «Non vediamo delle responsabilità nell’operato dell’allenatore. Questi cali di attenzione e questi errori non si possono ricondurre a colpe o errori da parte sua o del suo staff. Spilli ha sempre dimostrato il suo valore e noi crediamo ancora in lui e nel suo lavoro».
Qualche crepa nello spogliatoio? «No, non ci sono mai state e non ci sono ora. Ovviamente c’è tanta rabbia per questa situazione e c’è dell’elettricità; ma meno male, perchè altrimenti avremmo a che fare con una squadra morta». Non può mancare un commento sul finale di campionato: «Bisogna essere realisti: abbiamo dei limiti, quindi a questo punto l’obiettivo è raggiungere i playout per salvarsi. Mantenere questa categoria significherebbe compiere un’impresa, ma io ci credo e continuo a sperare come ho sempre fatto. L’importante è giocare uniti nonostante tutto ciò che sta accadendo. Le tante voci? Bisogna essere come gli incudini, che prendono martellate su martellate ma rimangono intatti».
Su un’ipotetica retrocessione: «Noi non ci stiamo pensando e non vogliamo farlo, ma posso dire che nel caso non saremo disfattisti e continueremo a portare avanti il nostro progetto pluriennale».
Infine il dg vuole togliersi un sassolino dalla scarpa: «Successivamente alla partita di domenica ho sentito dire che la favola Varesina è finita. Io non sono d’accordo e ad essere sincero mi ha dato fastidio sentirlo: questa favola è composta dalle gioie, dai dolori, dalla passione e dal sudore di tutti coloro che lavorano per questa società. È una favola che racchiude i successi e le difficoltà sia del passato che del presente, e che racchiuderà il nostro futuro indipendentemente dalla categoria. Quindi questa favola non finisce oggi e non finirà mai».