Lockerbie/ Agente libico Al-Megrahi è stato scarcerato


Tripoli, 20 ago. (Apcom)
– Abdelbaset Ali al Megrahi, l’ex agente dei servizi segreti libici condannato all’ergastolo per l’attentato di Lockerbie del 1988, è stato scarcerato. Lo riferiscono fonti ufficiali libiche.

Il rilascio di Al Megrahi, malato di cancro in fase terminale, è avvenuto malgrado le pressioni dei parenti delle vittime – per la maggior parte statunitensi – che si oppongono comunque al rimpatrio in Libia insistendo su un eventuale ricovero in Scozia: per riportare a Tripoli Al Megrahi sarebbe però già pronto il jet privato del leader libico Muammar Gheddafi.

Secondo gli analisti britannici il rilascio di Al Megrahi costituirebbe un “regalo” per il quarantesimo anniversario dell’ascesa al potere di Gheddafi: regalo che gli Stati Uniti – che hanno trasmesso a Londra il parere contrario dei parenti delle vittime del volo PanAm, per la maggior parte americane – appare però restio a concedere.

Venerdì scorso i legali di Al Megrahi hanno ritirato l’appello presentato contro la sentenza di condanna: la decisione potrebbe essere stata presa in vista di un possibile trasferimento in Libia, provvedimento per il quale occorre che non vi siano cause pendenti.

Al Megrahi potrebbe rientrare in Libia entro il 21 agosto, data di inizio del Ramadan, e soprattutto entro il primo settembre, quarantennale della rivoluzione: la scarcerazione diverrebbe un successo propagandistico per Gheddafi, mentre i Paesi occidentali completerebbero un riavvicinamento motivato non solo dal possibile ruolo di Tripoli nella lotta al terrorismo mondiale, ma anche dalle cospicue riserve di gas naturale e petrolio di cui dispone la Libia.

In particolare, la liberazione di Al Megrahi potrebbe portare al via libera da parte delle autorità libiche alla britannica Bp di avviare le attività di prospezione previste da un accordo firmato con Tripoli nel 2007, finora ostacolate dalla mancanza di equipaggiamento pesante. Al Megrahi viene considerato in Libia alla stregua di un eroe il cui “sacrificio” ha permesso di revocare l’embargo internazionale a cui era sottoposta Tripoli.

Fcs/Mgi

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