Roma, 25 ago. (Apcom) – Englewood, nel New Jersey, non vuole che Gheddafi pianti la sua tenda beduina sul suo territorio. Il 23 settembre il leader libico farà la sua prima visita negli Stati Uniti per prendere parte a un dibattito dell’Assemblea generale dell’Onu nella vicina New York e gli abitanti di Englewood sono infuriati all’idea, ventilata da alcuni, che Gheddafi possa mettere le tende su una proprietà che appartiene alla Libia dal 1982. Secondo Newsweek, il leader libico avrebbe pensato a questa città dopo che le autorità di New York gli hanno vietato di piantare la tenda a Central Park. Il senatore democratico del New Jersey Frank R. Lautenberg ha chiesto al dipartimento di Stato che l’ospite poco gradito venga invece confinato nei pressi del palazzo delle Nazioni Unite, a Manhattan.
Il malcontento riguarda i recente sviluppi sul caso Lockerbie che hanno reso più che mai tesi i rapporti tra Tripoli e Washington. Il governo scozzese ha deciso giovedì scorso di scarcerare per motivi di salute Abdelbaset Ali al Megrahi, l’ex agente dei servizi segreti libici condannato all’ergastolo per l’attentato di Lockerbie del 1988 costato la vita a 270 persone, per lo più americani. Nonostante le rassicurazioni della Libia alla Scozia (avrebbe promesso una accoglienza “discreta”), l’uomo è stato accolto a Tripoli da una folla festante, come un eroe.
Sia la liberazione che il rientro in patria di Megrahi hanno scatenato l’indignazione degli Stati Uniti. L’ex detenuto, malato terminale per un tumore alla prostata, era stato condannato nel 2001 all’ergastolo dai giudici scozzesi per l’esplosione, sui cieli della città scozzese di Lockerbie, del volo 103 della Pan Am. Ora pare Gheddafi voglia sistemarsi proprio a Englewood dove risiedono alcuni parenti delle vittime.
Chb
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