Tripoli, 1 set. (Ap) – Con una maxi parata, sontuosi spettacoli di danza, l’esibizione delle Frecce Tricolori, la Libia ha festeggiato in pompa magna il quarantesimo anniversario del colpo di stato che portò al potere il colonnello Muammar Gheddafi, celebrazioni finalizzate a evidenziare il consenso verso il Paese sulla scena internazionale dopo la rinuncia al terrorismo e alle armi nucleari. Anche se le nuove controversie che hanno accompagnato il ritorno dell’attentatore di Lockerbie, la detenzione di due imprenditore svizzeri e le polemiche che hanno preceduto l’esibizione dalla pattuglia dell’Aeronautica militare italiana, che ha liberato le sue fumate bianco-rosso-versi nel cielo di Tripoli, hanno confermato quanto siano labili i rapporti del leader libico con l’occidente.
“Credo che la Libia stia cambiando molto rapidamente, si sta aprendo”, ha tuttavia detto ad Associated Press Philip Skaff, principale artefice del festeggiamenti dell’anniversario. “I libici hanno molta più fiducia in loro stessi”.
Le Frecce lasciato una scia tricoloresul cielo di Tripoli, non soltanto verde come pretendevano inizialmente le autorità di libiche. La pattuglia acrobatica dell’Aeronautica militare italiana, guidata dal colonnello Massimo Tammaro, è decollata intorno alle 18.30 e si è esibita all’inizio e alla fine delle manifestazioni aeree. “Quanti in Italia avevano alimentato sterili polemiche vengono ancora una volta smentiti”, ha affermato in una nota il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri.
I festeggiamenti si sono svolti in una Tripoli blindata. A ogni angolo di strada e sulle facciate degli edifici sul lungomare, luminarie, bandiere e maxi-affissioni hanno celebrato ‘Al Fatah’, “la conquista” del primo settembre di quarant’anni or sono. Il colonnello ha voluto fare le cose in grande. A partire dalle 16, hanno sfilato schieramenti di fanteria e della marina, nuclei di sommozzatori, mezzi corazzati terrestri e cingolati. Alla parata erano presenti i leader dell’Unione Africana, tra cui il presidente sudanese Omar al-Bashir e quello dello Zimbabwe, Robert Mugabe, insieme con altri capi di Stato come il venezuelano Hugo Chavez.
L’esibizione delle “Frecce” – insieme agli aerei militari di altri paesi come Francia, Portogallo e Serbia – ha assunto nell’ottica libica un forte significato simbolico. Lo stesso Gheddafi lo aveva sottolineato, domenica, nell’incontro con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per il Giorno dell’amicizia italo-libica (come riporta l’agenzia Jana): “I piloti italiani che in passato venivano a bombardare la città di Tripoli – ha osservato il colonnello – oggi vengono a congratularsi con il popolo libico per i quarant’anni della Rivoluzione”.
Berlusconi, che ha lasciato la Libia nella tarda serata di domenica, è tornato intanto sull’importanza della visita a Tripoli e ha replicato, in un’intervista a ‘Il Giornale’, alle polemiche dell’opposizione: “Critiche come sempre fuori luogo”, ha affermato il premier. “E arrivano da chi è stato amico dell’Unione Sovietica e della Cina comunista ed è ancora amico di Fidel Castro”. Berlusconi, che nel pomeriggio da Danzica aveva nuovamente assicurato che le Frecce avrebbero volato con il tricolore italiano, ha successivamente sottolineato i “risultati straordinari” della “nostra diplomazia commerciale” e citato l’autostrada (di 1.700 chilometri, ndr) che collegherà Egitto e Tunisia, affidata a imprese italiane “mentre l’Ansaldo Breda fornirà la parte tecnica dei treni ad alta velocità che serviranno tutte le più importanti città libiche”.
La cerimonia di Tripoli è stata disertata dagli altri leader europei, che hanno preferito tenersi alla larga dopo la scarcerazione per motivi umanitari, la scorsa settimana, da parte delle autorità scozzesi di Al Megrahi, l’ex agente dei serivizi libici condannato all’ergastolo per l’attentato di Lockerbie del 1988, costato la vita a 270 persone. L’accoglienza riservata da centinaia di libici a Megrahi, malato terminale di cancro alla prostata (l’uomo è stato ricoverato ieri sera, come dimostrato da immagini televisive, e stando a fonti libiche sarebbe in fin di vita), dopo il rientro in patria ha scatenato cori di disapprovazione nella comunità internazionale.
Il governo di Londra aveva espresso la sua indignazione e Gordon Brown aveva avvertito Tripoli che l’eventuale presenza, poi smentita, di Al Megrahi alle celebrazioni in onore di Gheddafi avrebbe provocato un incidente diplomatico. Ora la Libia tenta di ricucire. E’ di oggi la notizia, riportata dall’Independent, che Tripoli potrebbe risarcire le famiglie delle vittime dei terroristi nordirlandesi dell’Ira, a titolo di compensazione per il ruolo avuto nel passato nel sostegno e nella fornitura di armi per gli attentati. Un accordo nel merito, però, non sarebbe ancora stato raggiunto.
Tornando alle celebrazioni, dopo la parata sono proseguite le celebrazioni con la cena dell’Iftar (che al tramonto interrompe il digiuno del Ramadan). In serata, poi, dalle 21.30 sarà la volta di un maestoso spettacolo nella centralissima Piazza Verde sulla storia libica degli ultimi 5mila anni (dai fenici ai romani, fino alla civiltà araba): circa 300 tecnici stanno lavorando da due settimane all’allestimento dell’imponente coreografia con cammelli, cavalli, elefanti, palloni aerostatici e 400 artisti, fra attori e ballerini. Previsto il pubblico delle grandi occasioni, 250mila persone.
Fco/Spr
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