SARONNO Boom di fedeli al Centro islamico per il Ramadan, tanto che gli organizzatori sono stati costretti ad improvvisare una preghiera sotto le stelle. Saronno e più in particolare via Maestri del lavoro sono diventati il punto di riferimento di moltissimi stranieri residenti nei Comuni limitrofi. Nei momenti di preghiera, in particolare, si è arrivati a contare oltre 800 persone. Decisamente troppi per restare pigiati nell’ex caveau della pellicceria che ospita il centro, e così i responsabili hanno chiesto l’aiuto alle associazioni che hanno sede nella Casa del partigiano che come altre volte in passato hanno messo a disposizione il cortile dell’edificio.
Così, tempo permettendo, la sera vengono montati un paio di gazebo, uno riservato alle donne ed uno ai bambini, e dopo aver ricoperto il giardino di tappeti inizia la preghiera. Una collocazione vicina al centro ma lontano da abitazioni private che quindi non crea problemi al vicinato. Anzi, per ridurre al minimo l’impatto sulla città il centro ha anche organizzato un vero e proprio servizio d’ordine, con tanto di volontari in pettorina, che all’inizio di via Milano forniscono le indicazioni ai fedeli sui punti in cui lasciare le auto e anche sui percorsi per raggiungere a piedi il cortile che si trova a poche decine di metri dal Centro culturale. «Ci è parsa la scelta migliore – spiega il portavoce del centro Sadok Hammami – in questo modo finché il tempo è bello possiamo evitare di assieparci all’interno». Una soluzione che potrebbe essere adottata anche in occasione della prossima festa dell’Aid che si celebrerà tra domenica 20 e lunedì 21: «Stiamo valutando diverse soluzioni: come tutti gli anni abbiamo richiesto all’amministrazione comunale una palestra ma se il tempo è clemente potremmo anche farlo all’aperto». Per il centro culturale saronnese il Ramadan è sempre stato un’occasione di confronto e di integrazione: anche quest’anno, ad esempio, sono state organizzate una serie di cene per aiutare l’integrazione delle diverse componenti. Qui arrivano fedeli di diverse nazionalità tanto che la preghiera viene fatta sia in arabo sia in italiano per permettere a tutti i comprenderla. «In settimana abbiamo fatto una cena dedicata ai pakistani: nella vicina Solaro ce ne sono molti e rappresentano ormai una componenti importante del nostro centro. Poi è stata la volta dei fedeli provenienti dall’Africa nera a partire dal Senegal ed infine sabato sera è stata la volta delle famiglie con bambini piccoli e che hanno potuto ritrovarsi insieme». Gran finale sarà questa sera quando alle 21 sempre nella sede Auser di via Maestri del lavoro si terrà la cena aperta ai saronnesi: «È una tradizione che abbiamo iniziato l’anno scorso: pietanze della cucina araba e italiana per conoscere nuovi gusti e sapori e avviare una reciproca conoscenza». La prima edizione avevano partecipato una decina di persone tra cui diversi esponenti dell’associazionismo.
f.tonghini
© riproduzione riservata











