SOMMA LOMBARDO La Fiera del castello ha incantato anche stavolta. I sommesi non si sono fatti attendere e tra 140 banchi di hobbisti e altri 90 di associazioni e commercianti locali, il centro cittadino ha ospitato, domenica 20 settembre, il previsto fiume di persone, di ogni età. «Era qualche anno che non ci venivo per altri impegni altrove – racconta una giovane donna sommese – sono qui da stamattina, ho pranzato in un bar. Cosa mi piace di questa Fiera? La presenza degli artigiani, soprattutto quelli che lavorano il legno e i cuochi di tutta Italia che sciorinano ricette di risotti dai mille sapori (al limone, al pesce, al pistacchio con pachino, ndr). Ci vorrebbero delle dispense da portare a casa». La novità dei maestri cuochi nel cortile del municipio che cucinavano in presa diretta per fare poi assaggiare il risotto alla platea, ha raccolto moltissimi pareri favorevoli. E Rodolfo da Ragusa, chef da
25 anni, o Alba Rosa dalla Romagna che ha raccontato della sua passione guadagnata stando in mezzo a professionisti, sono stati solo un paio dei volti presentati al pubblico, ieri pomeriggio, tra mestoli e pentole gigantesche.Oltre il cortile, i banchi delle associazioni sportive, di volontariato, delle scuole, il Cai con tessere del gioco dell’oca da saltarci sopra per i bambini, in mezzo alla piazza. E poi i commercianti: su tutti il panificio Caimi con «la torta di Somma» che a spoglio delle schede con le indicazioni dei cittadini troverà poi un nome. Mentre davanti al castello sono andati in scena i vecchi mestieri a cura della classe del ’63. E a dimostrazione di una città da amare sul tavolo di «Difendere Somma», il libro delle lamentele e dei desideri dove i sommesi hanno annotato il bisogno di una viabilità migliore e di una maggiore pulizia, ma anche di un maggior numero di piccoli negozi.
e.romano
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