Nel pomeriggio di ieri, martedì 20 maggio, il pubblico ministero Maria Claudia Contini ha formulato una richiesta di condanna a 12 anni e 6 mesi di reclusione nei confronti di Francesco Tomasella, ex candidato sindaco a Varese per il movimento “Varese Libera”. L’uomo è imputato per stalking e violenza sessuale ai danni della sua ex compagna, fatti che si sarebbero protratti dal 2020 al 2023.
Alla requisitoria della procura è seguita l’arringa dell’avvocato Chiara Di Giovanni, legale della parte civile, che rappresenta la donna e ha ribadito la richiesta di condanna per Tomasella.
La parola è poi passata ai difensori dell’ex candidato, gli avvocati Andrea Brenna e Nicola Giannantoni, i quali hanno chiesto l’assoluzione del loro assistito, definendo “abnorme” la richiesta di pena e contestando in particolare l’impianto accusatorio sul fronte della violenza sessuale.
Secondo la difesa, si sarebbe trattato di una relazione litigiosa e tormentata, ma non di una dinamica penalmente rilevante. Hanno ammesso che Tomasella, in alcuni frangenti, avrebbe scritto messaggi sgradevoli e inappropriati, ma negano che il 39enne abbia commesso reati.
Nel corso della mattinata, Tomasella aveva affrontato l’esame in aula, rigettando ogni accusa. Ha dichiarato di essere stato lui la vittima di un rapporto dominato dalla “gelosia ossessiva” dell’ex compagna, descritta come una donna dalla “sessualità compulsiva”. Con voce rotta dall’emozione ha ricordato una vicenda personale particolarmente dolorosa e ha affermato davanti al collegio presieduto dalla giudice Stefania Brusa di non aver mai avuto rapporti sessuali senza consenso con nessuna delle donne della sua vita.
La sentenza è attesa per il prossimo 10 giugno.