ROMA – La Corte Costituzionale ha dato il via libera al riconoscimento dei figli nati da procreazione medicalmente assistita (PMA) anche da parte della madre non biologica nelle coppie omogenitoriali femminili. La decisione arriva a seguito delle questioni di legittimità sollevate dal Tribunale di Lucca, in un caso riguardante due donne unite da un progetto genitoriale condiviso.
Secondo quanto stabilito dalla Consulta, negare il riconoscimento al figlio nato con la PMA lede i suoi diritti fondamentali, tra cui quello a mantenere un legame stabile e continuativo con entrambe le figure genitoriali. Il pronunciamento sottolinea l’importanza di tutelare il minore, ribadendo la necessità di un rapporto equilibrato con entrambi i genitori.
Sul fronte dell’accesso alla PMA da parte dei single, la Corte non ha rilevato profili di incostituzionalità nella normativa vigente, pur sottolineando che non vi sarebbero ostacoli a una sua estensione, qualora il legislatore decidesse di intervenire in futuro.