Dramma nel carcere di Varese, detenuto muore in cella

Il suicidio di un detenuto 57enne nel carcere di Varese riaccende l'allarme sulle condizioni critiche delle strutture penitenziarie italiane: sovraffollamento al 95%, carenza di personale e un numero crescente di suicidi tra detenuti e agenti evidenziano l'urgenza di riforme strutturali per garantire dignità e sicurezza all'interno delle carceri.

Tragedia al carcere dei Miogni di Varese: un giovane detenuto è stato trovato morto nella sua cella nella mattinata di lunedì 26 maggio. Le cause del decesso saranno accertate dall’autopsia, ma secondo quanto trapela da fonti interne, non si esclude l’ipotesi del suicidio, sulla base delle condizioni in cui è stato rinvenuto il corpo.

La notizia ha scatenato una dura reazione da parte degli altri detenuti, che nella serata di ieri hanno inscenato una protesta rumorosa, si sono uditi cori di accusa – “assassini” – e la consueta “battitura” delle sbarre, gesto simbolico di forte dissenso.

L’episodio riporta alla luce il dibattito sulle condizioni di detenzione nel carcere varesino, già oggetto di critiche per sovraffollamento e carenze strutturali. In parallelo, torna d’attualità anche il tema – da anni discusso – della realizzazione di un nuovo istituto penitenziario a Varese, più moderno e adeguato alle esigenze di sicurezza e dignità dei detenuti.