Morte in cella a Varese, la Procura apre un’inchiesta
Un fascicolo a carico di ignoti con l’ipotesi di omicidio colposo. È quanto ha aperto la Procura di Varese in seguito alla morte di un detenuto 35enne, di origine rumena, trovato senza vita all’alba di lunedì scorso all’interno della casa circondariale dei Miogni.
A occuparsi dell’indagine è il sostituto procuratore Maria Claudia Contini, con il coordinamento del procuratore Antonio Gustapane. Al momento, le informazioni diffuse sono poche e coperte dal massimo riserbo investigativo. È però già stato confermato l’incarico all’anatomo-patologo che eseguirà l’autopsia, prevista per martedì 28 maggio. Gli accertamenti riguarderanno sia gli aspetti necroscopici che tossicologici, per chiarire eventuali patologie pregresse, cure in corso o l’assunzione di sostanze.
Proteste tra i detenuti e accuse al sistema penitenziario
Il decesso ha avuto un’eco immediata all’interno dell’istituto di pena. Alcuni detenuti, nella serata di lunedì, hanno dato vita a una protesta, scandendo slogan come “Assassini” e “Ne muore uno al mese”, contestando duramente l’ordinamento carcerario e la gestione della struttura.
Non è il primo episodio critico registrato nella casa circondariale: a una lunga serie di decessi si è aggiunto di recente anche un gesto autolesionista con esito fatale. Le condizioni del carcere dei Miogni, da anni denunciate da sindacati, operatori e associazioni, tornano dunque al centro dell’attenzione pubblica e istituzionale.
Una struttura fatiscente e sovraffollata
Il carcere dei Miogni è un edificio vetusto, la cui dismissione era stata annunciata già 25 anni fa. Eppure è ancora in uso, in attesa della realizzazione di un nuovo istituto penitenziario. Le criticità strutturali e logistiche restano gravi: sovraffollamento cronico, carenza di spazi adeguati e condizioni difficili non solo per i detenuti, ma anche per il personale della polizia penitenziaria.
L’inchiesta aperta dalla Procura potrebbe ora riaccendere il dibattito sulle condizioni del sistema carcerario varesino e sulle responsabilità istituzionali legate al perdurare di una situazione che molti definiscono ormai insostenibile.