Due chili di cocaina nascosti in cantina: arrestato a Malpensa grazie al Dna

Grazie al lavoro della polizia scientifica, sono state isolate tracce genetiche da alcuni oggetti, che hanno condotto al profilo di un uomo di origine berbera, già noto alla Polizia locale (foto d'archivio)

MALPENSA – Aveva nascosto quasi due chili di cocaina purissima nella cantina di un alloggio popolare a Milano, ma è stato incastrato dalle tracce di Dna trovate sul materiale usato per confezionare la droga. A finire in manette è stato un uomo di 33 anni, di origine marocchina, arrestato dalla Polizia locale di Milano all’aeroporto di Malpensa lo scorso 13 giugno, mentre rientrava dal Marocco.

Le indagini sono partite nel dicembre 2023, quando il legittimo affittuario di un appartamento in via Civitavecchia ha denunciato un’effrazione nella cantina di pertinenza, in uno stabile gestito da Mm. Gli agenti intervenuti hanno scoperto, nascosti in uno zaino, circa due chili di cocaina con una purezza vicina al 95%, oltre a bilancini di precisione e materiale per il confezionamento.

Grazie al lavoro della polizia scientifica, sono state isolate tracce genetiche da alcuni oggetti, che hanno condotto al profilo di un uomo di origine berbera, già noto alla Polizia locale. Il confronto con il Dna ha confermato l’identità del 33enne, già con precedenti legati allo spaccio, e osservato in passato nelle vicinanze dello stabile.

Il gip di Milano ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. L’uomo è stato fermato al suo ritorno in Italia dalla Polaria, in collaborazione con gli agenti del secondo gruppo dell’Unità investigativa della Polizia locale. La droga, secondo le stime, avrebbe fruttato oltre mezzo milione di euro.