Cassina Ferrara, Elena Pagani confessa l’omicidio del suocero: “L’ho ucciso io”

La docente 41enne ha ammesso le sue responsabilità nell’interrogatorio davanti al gip, ma resta senza risposte il perché del gesto. Ancora confusa, è stata ascoltata in ospedale prima di essere trasferita in carcere. La procura valuta una perizia psichiatrica.

SARONNO – E’ stata Elena Pagani. La donna di 41 anni, arrestata per l’omicidio del suocero Romolo Baldo, avvenuto nella mattina del 9 giugno nella villetta di famiglia a Cassina Ferrara, alla fine ha confessato l’efferato omicidio.

Lunedì 23 maggio la Pagani è stata interrogata dal giudice per le indagini preliminari Veronica Giacoia. Durante l’udienza, la donna – insegnante alle scuole medie di Appiano Gentile – ha confermato di essere l’autrice dell’aggressione, un’ammissione che ricalca quanto già noto: fu lei ad avvertire il compagno subito dopo l’accaduto, accogliendolo in casa con il coltello ancora insanguinato tra le mani.

Difesa dall’avvocato Elisabetta Ferrario, Pagani non ha cercato di negare l’evidenza, ma il movente dell’omicidio resta ancora avvolto nel mistero. La procura di Busto Arsizio, con il pubblico ministero Roberto Bonfanti, non ha al momento una spiegazione univoca o convincente su cosa abbia portato la donna a colpire l’anziano con sette coltellate.

Le sue condizioni psichiche destano preoccupazione: fino a martedì è rimasta ricoverata all’ospedale Sant’Anna, segno evidente di uno stato di forte fragilità emotiva. Solo in seguito è stata trasferita al carcere del Bassone, a Como. Proprio per queste condizioni, gli inquirenti stanno valutando la possibilità di richiedere una perizia psichiatrica che possa far luce sulla sua capacità di intendere e di volere al momento del delitto. Un passo decisivo per chiarire se dietro la tragedia si nasconda una crisi mentale ancora tutta da esplorare.