È morta a 91 anni Lea Massari, attrice simbolo del cinema europeo degli anni ’60 e ’70, interprete raffinata e riservata che ha segnato il panorama artistico con ruoli indimenticabili e una presenza mai urlata. Si è spenta lunedì scorso nella sua abitazione ai Parioli, dove viveva lontana dai riflettori da oltre trent’anni, assistita dopo una caduta domestica.
I funerali si sono svolti ieri in forma privata nella cattedrale di Sutri, nel Viterbese, seguiti dalla sepoltura nel cimitero comunale dove riposa la sua famiglia.
Nata Anna Maria Massetani, Lea Massari scelse la via dell’antidivismo sin dagli esordi. In Italia fu diretta da grandi nomi: da Sergio Leone nel suo debutto con Il colosso di Rodi, a Dino Risi (Una vita difficile), passando per i fratelli Taviani, Nanni Loy, Giuseppe Bertolucci. Ma è con Michelangelo Antonioni che lascia il segno definitivo: nel 1960 è protagonista de L’avventura, diventando icona del cinema d’autore nel mondo.
All’estero, in particolare in Francia, il suo talento fu ancora più riconosciuto: su 55 registi che la diressero, ben 26 erano stranieri. In teatro fu la prima Rosetta nel Rugantino di Garinei e Giovannini. In televisione rimangono storiche le sue interpretazioni nella Monaca di Monza (1967) e in Anna Karenina (1974), dirette da Sandro Bolchi.
A 57 anni decise di ritirarsi, lasciando una carriera luminosa senza mai cedere alle lusinghe della celebrità. Se ne va una delle ultime interpreti capaci di attraversare il cinema con grazia, profondità e silenziosa grandezza.