Nato, accordo sulle spese militari: obiettivo 5% del PIL entro il 2035. Trump esulta, l’Ucraina fuori

Ma a Bruxelles cresce il malcontento tra i governi europei, preoccupati per l’impatto finanziario dell’accordo (foto d'archivio)

AJA – Vertice teso ma decisivo per la NATO: i Paesi membri hanno raggiunto un accordo sull’aumento delle spese per la difesa fino al 5% del PIL entro il 2035, una soglia raddoppiata rispetto agli impegni attuali. A spingere con forza, l’ex presidente americano Donald Trump, che definisce l’intesa «fantastica».

Tuttavia, non tutti i partner europei applaudono. La Spagna si è sfilata dall’accordo, attirandosi l’ira del tycoon: «Pagheranno dazi doppi», ha minacciato Trump, riaccendendo le tensioni commerciali tra USA e UE.

Nella dichiarazione finale del vertice salta l’adesione formale dell’Ucraina alla NATO. Resta solo la promessa di continuare a sostenere Kiev. Il presidente Volodymyr Zelensky ha avuto un colloquio diretto con Trump, che si è limitato a una cauta apertura sull’invio dei sistemi Patriot: «Vediamo se riusciamo a darglieli, ma è difficile».

L’Italia, per bocca della premier Giorgia Meloni, esprime soddisfazione: «L’intesa è giusta. Non verrà tolto un euro alle priorità nazionali. Non useremo la clausola di salvaguardia nel 2026». Sulle tariffe americane al 10% Meloni si dice «abbastanza d’accordo».

Ma a Bruxelles cresce il malcontento tra i governi europei, preoccupati per l’impatto finanziario dell’accordo. Emmanuel Macron guida il fronte dei contrari e domani si prevede uno scontro aperto tra le cancellerie dell’Unione e Washington.