Chiesa e comunità nel Varesotto: cala la partecipazione, cresce la generosità

Mons. Delpini elogia l’impegno dei fedeli: +14% di offerte nel 2023, quasi 40 euro a testa. Varese seconda solo a Lecco per contributi alle attività pastorali.

Nonostante una partecipazione sempre più ridotta alle messe domenicali e una flessione delle firme a favore dell’8 per mille, la generosità dei cittadini del Varesotto verso la Chiesa resta forte e in crescita. A confermarlo è l’Arcivescovo di Milano, Monsignor Mario Delpini, intervenuto a margine della presentazione del Bilancio di missione 2023-2024 dell’Arcidiocesi di Milano.

«Magari non sono gente tanto di chiesa, ma hanno buon senso, e sanno che senza oratori, Caritas e parrocchie, le comunità locali sarebbero più fragili», ha detto Delpini, originario di Jerago con Orago, riconoscendo una “più che discreta prova di generosità” da parte dei varesini.

Un Varesotto solidale: 14% in più di offerte in un anno

Secondo i dati forniti, l’indice medio di offerta per abitante nel Varesotto ha raggiunto nel 2023 quasi 40 euro, con un incremento del 14% rispetto all’anno precedente, su una popolazione di oltre 662 mila abitanti. Un risultato che colloca Varese al secondo posto nella Diocesi dopo Lecco, per generosità in offerte e collette destinate ad attività religiose, pastorali e oratoriane.

L’impegno di tutta la Diocesi: 182 milioni di euro in offerte

Nel complesso, le oltre 1.100 parrocchie dell’Arcidiocesi di Milano hanno raccolto quasi 182 milioni di euro, provenienti per la maggior parte da offerte e collette ordinarie. La media di offerta per abitante su scala diocesana è passata da 29 a 32,7 euro annui.

Per Delpini, questo dato è sorprendente: «Colpisce che crescano le offerte in un momento in cui cala la partecipazione alla vita liturgica. Forse proprio chi resta, sente con più forza la responsabilità di sostenere concretamente la comunità cristiana».

Bilanci virtuosi: Varese chiude in attivo

Nel 2023, le parrocchie del Varesotto hanno totalizzato entrate per 36,9 milioni di euro, a fronte di uscite per 34 milioni, registrando così un saldo di gestione positivo di quasi 3 milioni di euro.

Un segnale forte in tempi di crisi

In un’epoca in cui la presenza fisica in chiesa è meno scontata, i dati mostrano come molti cittadini continuino a riconoscere il valore sociale e educativo del lavoro svolto dalle parrocchie, dagli oratori feriali ed estivi, fino agli interventi di solidarietà della Caritas.

Una generosità che non è solo religiosa, ma civica, e che rappresenta una forma di coesione sociale e corresponsabilità territoriale in un momento storico in cui il welfare locale è sempre più sotto pressione.