Popillia japonica, l’insetto vorace invade il Varesotto: come difendere orti e giardini

Foglie scheletrite, fiori divorati e frutti al torsolo: il periodo dello “sfarfallamento” porta nuovi danni alle piante

Foglie ridotte a scheletri, fiori divorati e frutti mangiati fino al torsolo: è l’effetto dello “sfarfallamento” della popillia japonica, insetto esotico arrivato nel 2014 e ormai ben diffuso in tutto il territorio varesino.

Questo è il momento in cui le uova, depositate nel terreno, si schiudono e rilasciano l’insetto adulto, particolarmente vorace. Chi ha orti e giardini se ne accorge subito: la popillia si nutre di oltre 300 specie diverse di piante, senza antagonisti naturali che ne limitino la riproduzione.

«Nell’Alto Milanese si osserva una lieve diminuzione, dovuta all’azione di parassiti e predatori – spiega l’agronomo Fabrizio Ballerio dell’associazione Orticola Varesina – mentre da noi la popolazione è stabile e i danni si vedono chiaramente».

In poche ore, la popillia può devastare intere foglie e frutti. Per contrastarla, chi coltiva può usare teli protettivi; per alberi e giardini, sono utili le trappole a feromone, sebbene con la precauzione di non attirare tutti gli insetti in un solo punto. Gli insetticidi tradizionali restano un’opzione, ma con le controindicazioni conosciute.

Il problema si prolunga anche in estate e autunno, quando le larve, nate dalle uova deposte nel terreno, si nutrono delle radici dell’erba, danneggiando i prati.

Fino a quando non si individueranno metodi naturali efficaci, l’associazione Orticola Varesina offre consigli pratici ai cittadini: per informazioni, scrivere a [email protected].