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Stato di agitazione per i Vigili del Fuoco di Varese

Sindacati uniti denunciano gravi criticità nel servizio e minacciano lo sciopero

I sindacati confederali e autonomi dei Vigili del Fuoco hanno ufficialmente proclamato lo stato di agitazione del personale operativo nella provincia di Varese, con la richiesta di avvio immediato della procedura di conciliazione amministrativa come previsto dagli accordi di settore. La mobilitazione nasce da una serie di criticità strutturali che, secondo le organizzazioni sindacali, mettono a rischio la sicurezza del servizio e degli operatori stessi.

Le motivazioni principali dello stato di agitazione:

  • Grave carenza di organico: -24% tra capireparto e capisquadra, -19% tra i Vigili del Fuoco.
  • Violazione dei numeri minimi operativi nelle sedi di servizio, come previsto dal Decreto Dipartimentale 59 del 23/02/2023.
  • Chiusura ricorrente del distaccamento di Somma Lombardo e soppressione di mezzi essenziali nei distaccamenti di Busto Arsizio-Gallarate (autoscala e autobotte) e alla sede centrale (autogrù).
  • Sovraccarico di compiti: personale caposquadra impiegato contemporaneamente come capopartenza e autista.
  • Riduzione dell’operatività del presidio di soccorso presso l’Aeroporto di Malpensa.
  • Mancata fornitura di DPI e vestiario, compromettendo sicurezza e operatività.
  • Sovraccarico lavorativo, con totale assenza di servizi di supporto psicologico o misure per il benessere sul posto di lavoro.

Le sigle sindacali firmatarie – CONAPO, FNS CISL, UIL PA, FPCGIL, CONFSAL e USB – chiedono un incontro urgente con le autorità competenti per affrontare e risolvere le criticità segnalate, nel rispetto delle procedure di raffreddamento e conciliazione previste dalla legge.

Sciopero in vista se non si raggiunge un accordo

I sindacati annunciano che, in caso di mancata conciliazione, verrà indetto uno sciopero provinciale di categoria, in linea con le normative vigenti (Leggi 146/90 e 83/2000 e successive modifiche). Viene inoltre ricordato all’amministrazione l’obbligo di non intraprendere azioni disciplinari o ritorsive fino al termine del tentativo di conciliazione, come previsto dalla legge.

La mobilitazione punta a difendere la qualità del servizio di soccorso tecnico urgente sul territorio e a tutelare le condizioni di lavoro del personale impegnato quotidianamente in prima linea.