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San Fermo, raid vandalico a Penasca: sfregiato per la quarta volta il murales di San Francesco

Vernice blu e scritte volgari sul Belvedere restaurato dai residenti. Rabbia contro il Comune: «Abbandonati da anni, promesse mai mantenute». L’atto di vandalismo a poche settimane dalla rassegna “Penasca, un borgo da riscoprire”.

VARESE – C’è amarezza e molta rabbia a Penasca, lo storico borgo di San Fermo, dopo l’ennesimo atto vandalico che ha colpito il Belvedere affacciato sul Santuario. Il murales dedicato al Cantico delle Creature di San Francesco, realizzato dall’artista locale Giampiero Castiglioni e già più volte deturpato, è stato nuovamente sfregiato nella tarda serata di giovedì 10 luglio. Era stato appena ripulito dai volontari dell’associazione “Amici di San Fermo”, in vista della rassegna artistica di settembre, quando ignoti lo hanno imbrattato con scritte oscene e disegni volgari.

Secondo i residenti, il blitz vandalico sarebbe avvenuto in una finestra di circa 45 minuti, tra le 22 e le 22.45. Sulle pareti e sulla targa dedicata a De Bortoli sono apparse frasi come “San Fermo regna”, un improbabile “welcome”, ma anche simboli osceni e segni incomprensibili. Non sono stati risparmiati né il murales né i muri circostanti, il davanzale in pietra del Belvedere, le pareti laterali dell’antico Santuario.

«Promesse mancate, nessuna telecamera»

L’episodio ha riacceso le polemiche nei confronti dell’Amministrazione comunale, accusata di aver abbandonato Penasca al degrado e all’incuria. “Chiediamo le telecamere da anni”, raccontano i residenti, ricordando che una raccolta firme era stata consegnata al Comune già l’anno scorso. “Ci è stato detto prima che non c’erano fondi, poi che mancava la fibra”, denunciano gli “Amici di San Fermo” sui social.

A peggiorare la situazione, dicono, ci sarebbero anche decisioni comunali ritenute “incomprensibili”: dalle panchine rimosse lungo via Rovereto e al Belvedere — che permettevano agli anziani di sostare e presidiare il luogo — alla pensilina eliminata al capolinea della linea H. E ancora: i paletti rimossi nel 2021 per consentire il passaggio dell’arcivescovo Delpini per la benedizione del Santuario non sono mai più stati ripristinati, lasciando il Belvedere esposto al parcheggio selvaggio.

Un borgo dimenticato

Il senso di abbandono è alimentato anche da altri segnali evidenti. Il Centro Grilli, dietro la chiesa, è inagibile dai danni causati dal maltempo del 2024. Il tronco di un albero caduto l’estate scorsa, che blocca il sentiero pedonale verso il campo sportivo, è ancora lì. E in via Monte Cristallo, poco prima dell’ingresso del borgo, un fazzoletto di terreno pubblico è stato recintato e trasformato in un deposito privato: nonostante le segnalazioni, tutto è rimasto com’era.

Intanto, a settembre dovrebbe tornare “Penasca, un borgo da riscoprire”, la rassegna che anima vicoli e cortili con le opere di decine di artisti. Quest’anno, avrebbe dovuto rendere omaggio a San Francesco. Ma l’omaggio è già stato ferito, ancora una volta, prima ancora di vedere la luce.