Renato Pozzetto compie 85 anni e, insieme ai tanti auguri che in queste ore gli stanno arrivando da colleghi e fan, riaffiora anche il racconto di un legame profondo con Laveno Mombello, il luogo dove da decenni ha scelto di rifugiarsi tra un film e l’altro.
Nato a Milano il 14 luglio 1940, Pozzetto è diventato uno dei volti più amati della comicità italiana grazie alla sua cifra surreale e ironica che ha attraversato oltre mezzo secolo di spettacolo, dal cabaret al cinema, passando per la televisione e il teatro. Con Cochi Ponzoni, compagno d’avventure sin dai tempi del Derby Club, ha creato un duo capace di rinnovare la risata degli italiani. Poi, da solista, ha interpretato pellicole che oggi sono veri e propri cult, come Il ragazzo di campagna, Mia moglie è una strega, La patata bollente, 7 chili in 7 giorni, regalando battute e personaggi che fanno parte della memoria collettiva.
Tra le luci della ribalta e la vita privata, Pozzetto ha sempre mantenuto un legame speciale con il lago Maggiore e con Laveno, dove ha scelto di vivere a contatto con la natura e di investire in un progetto personale diventato parte integrante della sua storia: la Locanda Pozzetto. Situata in posizione panoramica, la Locanda è una struttura che unisce accoglienza e ristorazione con una vista mozzafiato sul lago. Per molti visitatori è anche un piccolo luogo del cuore, dove si respira quell’atmosfera semplice e autentica che da sempre contraddistingue l’attore.
La Locanda non è solo un’attività imprenditoriale, ma un rifugio dove Pozzetto ha saputo portare un po’ del suo spirito: un mix di genuinità, ospitalità e rispetto per le radici. Negli anni, la struttura è diventata meta di appassionati e curiosi, ma anche di amici e colleghi che lo raggiungono per trascorrere momenti di relax sulle sponde del lago.
In questi giorni, in tanti – tra amici, conoscenti e ammiratori – si uniscono per festeggiare questo compleanno importante, celebrando non solo la carriera straordinaria di un artista che ha saputo attraversare i decenni senza mai perdere la sua ironia garbata, ma anche il lato umano di una persona profondamente legata al territorio.