Si è spenta nella notte Maud Ceriotti Giaccari, artista e protagonista delle avanguardie italiane tra gli anni Sessanta e Settanta. Con il marito Luciano Giaccari, al quale fu legata da un sodalizio umano e creativo, è stata tra i pionieri della videoarte in Italia, contribuendo in modo decisivo alla nascita di un linguaggio artistico nuovo, sperimentale e visionario.
Un’eredità artistica riconosciuta a livello internazionale
La sua scomparsa arriva in un momento di grande rilevanza per la memoria e la valorizzazione del suo lavoro: l’Archivio Luciano e Maud Giaccari è stato recentemente acquisito dall’Archivio Storico delle Arti Contemporanee (ASAC) della Biennale di Venezia. Un riconoscimento prestigioso che garantirà la conservazione e la diffusione internazionale di un patrimonio unico nel suo genere, fatto di migliaia di videotape, documentazioni di spettacoli e performance, opere pittoriche e scultoree.
La Biennale ha annunciato un piano di restauro, digitalizzazione e catalogazione dell’intero fondo, con l’obiettivo di renderlo accessibile e valorizzarlo in dialogo con altri grandi archivi del Novecento.
Un’artista tra linguaggi e frontiere
Maud Ceriotti Giaccari iniziò il suo percorso artistico nella seconda metà degli anni ’60, entrando a pieno titolo nella Neoavanguardia italiana. Insieme a Luciano fondò a Varese lo Studio 970/2, uno spazio-laboratorio che diventò crocevia internazionale di artisti e intellettuali, da Joan Jonas a Vito Acconci, dal Living Theatre a Robert Wilson.
La sua pratica spaziava tra oggetti, performance, happening e video, in un dialogo costante tra arti visive, musica, poesia e teatro. Le sue opere anticipavano riflessioni che solo decenni dopo sarebbero diventate centrali nelle ricerche artistiche contemporanee.
A lei è dedicato un intero capitolo nel volume “Artiste italiane e immagini in movimento” (Mimesis/Aurora), curato da Lara Conte e Francesca Gallo, che ne riconosce l’impatto storico nella costruzione di una genealogia femminile nella sperimentazione video.
Il cordoglio di Varese e il saluto della città
Il sindaco di Varese Davide Galimberti e l’assessore alla Cultura Enzo Laforgia hanno espresso profondo cordoglio per la sua scomparsa, sottolineando l’importanza del suo contributo alla cultura locale e nazionale.
«La lungimiranza e la capacità visionaria di Maud Ceriotti Giaccari hanno aperto nuove strade nel rapporto tra Varese e l’arte contemporanea», hanno dichiarato in una nota congiunta.
«La recente intesa tra Matilde Ceriotti e la Biennale, sostenuta dal Comune di Varese, permetterà di custodire e diffondere una collezione di valore inestimabile».
L’ultimo saluto a Maud Ceriotti Giaccari si terrà mercoledì 30 luglio alle 14.30 nella sala del commiato a Giubiano, dove familiari, amici e rappresentanti del mondo culturale potranno renderle omaggio.