BUSTO ARSIZIO – Un gesto sconcertante si è consumato domenica pomeriggio al Mizar Park, dove un uomo ha tentato di mettere a segno un furto portando con sé due bambini, uno dei quali in braccio. Un’azione che ha suscitato indignazione e sgomento, più ancora del furto in sé: il malvivente si è infatti introdotto nell’area di un magazzino per sottrarre cavi elettrici e prese, ma lo ha fatto in compagnia di un neonato e di una bambina di circa 3-4 anni, presumibilmente suoi figli.
Le telecamere sotto attacco
Prima del colpo, l’uomo – un rom – si è accanito contro alcune telecamere di sorveglianza, nel tentativo di eludere i controlli. Le immagini registrate, ora al vaglio della Polizia di Stato, documentano chiaramente le sue azioni: l’individuo arriva al Mizar Park a bordo di una piccola utilitaria, parcheggiata peraltro nello spazio riservato ai disabili. Poi, sempre con il bimbo in braccio e la bambina al seguito, si avvicina a una catasta di legno da cui preleva alcuni bastoni. Con quelli danneggia diversi impianti di videosorveglianza nella zona, incluso il parcheggio centrale, convinto forse di poter agire indisturbato.
Un bottino da migliaia di euro
Nonostante il tentativo di manomettere gli “occhi elettronici”, diverse telecamere hanno comunque immortalato il volto dell’uomo e il suo percorso all’interno del complesso commerciale. Secondo le prime ricostruzioni, il furto potrebbe essere avvenuto non nel pomeriggio ma nella notte tra domenica e lunedì: l’ingresso del giorno prima, quindi, potrebbe essere stato una sorta di sopralluogo. Il materiale rubato – principalmente cavi elettrici e prese – ha un valore stimato di alcune migliaia di euro.
Indagini in corso
La Polizia è ora sulle tracce del ladro. Gli elementi raccolti – tra cui le immagini, la targa dell’auto e altri dettagli – potrebbero permettere di risalire a breve all’identità dell’uomo o, quantomeno, all’intestatario del veicolo. Resta la gravità del gesto: non solo per il danno economico, ma soprattutto per l’inquietante coinvolgimento di due bambini, inconsapevoli testimoni di un’azione tanto incosciente quanto odiosa.