Addio a Rino Manzoni, il tipografo gentile che ha raccontato Busto per quarant’anni

Aveva da poco compiuto 94 anni. Figura silenziosa ma imprescindibile, ha vissuto con dedizione il suo mestiere e la sua famiglia, lasciando un’impronta indelebile nel cuore della città.

Aveva festeggiato il suo 94° compleanno il 27 luglio. Dieci giorni dopo, Rino Manzoni se n’è andato in silenzio, con la stessa discrezione che ha caratterizzato tutta la sua vita. Non era soltanto “quello della tipografia” del Comune di Busto Arsizio: era un lavoratore instancabile, un uomo schivo ma generoso, sempre pronto ad aiutare, sempre rispettato e benvoluto.

Per quarant’anni ha fatto della tipografia comunale la sua seconda casa. Non si limitava a stampare documenti: impaginava bilanci di notte, quando la città dormiva, con una cura certosina che andava oltre il dovere. La stampa, per lui, era una vocazione. «Ha vissuto da tipografo», dicono oggi, con gratitudine, quelli che lo hanno conosciuto. Una presenza silenziosa, insostituibile.

La sua vita non è stata facile. A soli sei anni perse entrambi i genitori, avvelenati da funghi, e fu cresciuto in orfanotrofio. Ma anche nei ricordi più duri riusciva a trovare immagini vive, come quella del 25 aprile 1945, quando il rettore gli disse di andare in piazza Trento a “prendere un coniglio”: si ritrovò, invece, nel mezzo della folla in festa per la Liberazione.

Poi arrivarono giorni più sereni. Conobbe Fernanda Gagliardi, con cui costruì una famiglia solida. Ebbero due figli, Rita ed Enrico, detto “Chicco”. Negli ultimi anni, Rino aveva perso prima la moglie, poi il figlio. Viveva con la figlia Rita – per lungo tempo insegnante di lettere al liceo Tosi – con la nipote Mikol, 14 anni, e con la nuora Samantha.

È proprio Rita a salutarlo con un messaggio commosso:
«Ciao papà, sei stato il papà migliore che potessi avere. Hai sempre pensato più agli altri che a te. Ancora ieri sera mi hai detto: “Stai tranquilla, non preoccuparti per me”. Ora sei con mamma e il Chicco».

I funerali si terranno domani, giovedì 8 agosto, alle 14.15 nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Sacconago, preceduti dal santo rosario. La salma è composta alla Casa funeraria “Le Origini Mismirigo” in viale Sicilia.

Con Rino Manzoni se ne va un pezzo autentico di Busto. Un uomo semplice, laborioso, profondamente umano. E un tipografo nel senso più alto della parola: capace di imprimere non solo inchiostro sulla carta, ma memoria nella vita della sua comunità.