Gli occhi del mondo sull’Alaska: la pace in Ucraina passa dall’incontro tra Trump e Putin

Vertice di Ferragosto in Alaska, Zelensky pronto a unirsi: sul tavolo guerra, sanzioni e concessioni strategiche.

La guerra in Ucraina entra nel giorno 1.269 e si apre uno spiraglio – fragile e incerto – verso un possibile accordo. Donald Trump, convinto che Vladimir Putin sia pronto a trattare, attribuisce il cambio di rotta russo anche alla pressione esercitata dalle sanzioni. Il presidente americano ha annunciato che, dopo il summit di Ferragosto in Alaska, sarà “necessario” un incontro trilaterale con Volodymyr Zelensky.

Dal Cremlino, però, frenano: nessun documento ufficiale verrà firmato al termine del vertice, anche se Trump e Putin terranno una conferenza stampa congiunta. Lo stesso leader statunitense riconosce che “c’è il 25% di possibilità che l’incontro con Putin non abbia successo” e lancia un avvertimento diretto: “Se Mosca non fermerà la guerra, subirà gravi conseguenze”.

Secondo il Telegraph, la strategia di Trump potrebbe includere offerte senza precedenti: concedere alla Russia accesso a minerali e terre rare in Alaska e revocare alcune sanzioni all’industria aeronautica di Mosca, in cambio della fine del conflitto.

Intanto, fonti di intelligence indicano che il Cremlino starebbe preparando un test del missile da crociera 9M730 Burevestnik, a propulsione e testata nucleare, un’arma dal potenziale destabilizzante che rischia di riaccendere la tensione globale.