Durante la recente ondata di caldo eccezionale in alcune zone d’Europa diversi cardiologi hanno attirato l’attenzione sulla cattiva abitudine di dormire con l’aria condizionata o il ventilatore acceso per tutta la notte. Gli specialisti sottolineano che il corpo umano è programmato per affrontare variazioni naturali di temperatura e che, quando questo meccanismo viene annullato, il riposo ne risente notevolmente.
Il raffreddamento continuo, come imposto dalle temperature rigide di notte, non solo compromette la qualità del sonno ma altera anche le difese naturali. Il sistema nasale e le mucose si seccano, perdendo la capacità di trattenere polvere, microorganismi e sostanze inquinanti. Da questa condizione può derivare un aumento del rischio di raffreddori o infezioni delle vie respiratorie.
Allo stesso modo i cardiologi mettono in guardia anche sull’uso prolungato del ventilatore. Questo strumento, pur utile per muovere l’aria, tende ad agitare polvere, pollini e acari, peggiorando i disturbi respiratori in chi soffre di allergie o asma.
Per ridurre questi effetti negativi si raccomandano alcune strategie semplici ma efficaci. Limitare l’uso dell’aria condizionata evitando temperature troppo basse, mantenerla intorno ai 24-26 gradi durante il giorno e spegnerla di notte a favore di un ventilatore. Anche il ventilatore, però, va usato con cautela.
Tra i trucchi suggeriti per riposare meglio spicca il raffreddare zone specifiche del corpo dove la circolazione è superficiale, come i polsi o le caviglie. L’applicazione di semplici calzini bagnati e congelati in quei punti può sorprendentemente favorire una sensazione di freschezza persistente. Una doccia tiepida prima di dormire o la semplice nebulizzazione delle lenzuola con acqua leggera ricordano meccanismi naturali di raffrescamento e possono essere alternative valide al raffreddamento meccanico.