West Nile Virus, in allerta in quindici regioni. Oltre cento casi in una settimana

L’invito è a prestare massima cautela, soprattutto al tramonto, evitando esposizioni non necessarie (immagini generiche d'archivio)

Tra il 7 e il 13 agosto l’Italia ha registrato 102 nuovi casi di infezione da West Nile virus, portando il totale da inizio anno a 275. Di questi circa 126 hanno sviluppato la forma neuro-invasiva, la più grave, e si contano 19 decessi con una letalità del 15 per cento nei casi neurologici. L’epidemia interessa attualmente quindici regioni mentre fortunatamente non si segnalano nuovi casi nel Varesotto.

La situazione emerge dall’ultimo bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità sulla diffusione del virus del Nilo Occidentale, monitorato attraverso una sorveglianza nazionale intensificata durante i mesi estivi. La prevalenza dei casi più gravi richiama l’attenzione sulla pericolosità del fenomeno e sulla necessità di mantenere alta la guardia.

Il virus del Nilo Occidentale, trasmesso dalle punture di zanzare infette, di solito evolve in forma asintomatica o con sintomi simil influenzali. Solo una minoranza di casi (meno dell’uno per cento) si complica in encefalite o altre forme neurologiche. L’impatto è maggiore su persone anziane o con sistema immunitario compromesso e non esiste attualmente una cura specifica. La prevenzione si affida al contrasto alla proliferazione delle zanzare e a protezioni individuali come repellenti e zanzariere.

L’assenza di nuovi contagi nel Varesotto è un segnale rassicurante, ma le autorità sanitarie regionali, insieme alla protezione civile e ai volontari, restano in stato di emergenza.