Il pacemaker senza cavi è una delle innovazioni più recenti in cardiologia e anche l’Ospedale di Circolo di Varese ha introdotto con successo questa tecnologia grazie all’esperienza del professor Roberto De Ponti e del dottor Fabrizio Caravati. Ora, grazie alla visione del Dipartimento cardiotoracovascolare dell’Asst Sette Laghi, diretto dalla dottoressa Battistina Castiglioni, l’innovazione non resta confinata al centro principale, ma si estende anche alle strutture periferiche.
Un esempio arriva dalla Cardiologia di Tradate, dove una paziente ha potuto ricevere un pacemaker senza fili. L’impianto è stato eseguito dal dottor Massimo Bignotti con il supporto del dottor Luca Bontempi, Direttore di Elettrofisiologia ed Elettrostimolazione Cardiaca dell’ospedale “Bolognini” di Seriate.
Una procedura mini-invasiva per pazienti fragili
«Il pacemaker senza cavi, impiantato direttamente all’interno del cuore senza elettrocateteri, è particolarmente utile in pazienti con fibrillazione atriale permanente e bradicardia, in chi ha avuto complicanze infettive con dispositivi tradizionali o problemi di accesso venoso, e nei pazienti fragili che beneficiano di una procedura mini-invasiva», spiega Bignotti.
Nel caso specifico, la paziente aveva già subito un intervento alla valvola tricuspide con anello protesico, condizione che avrebbe impedito l’impianto di un pacemaker convenzionale. La soluzione senza fili è stata dunque l’unica via sicura ed efficace.
Un dipartimento integrato, tra hub e spoke
«Questo intervento – sottolinea Castiglioni – dimostra la maturità raggiunta dal nostro Dipartimento. Non solo possiamo contare su professionisti competenti e innovatori, dal dottor Caravati al dottor Bignotti, ma sappiamo anche mettere a sistema competenze e tecnologie tra ospedali hub e spoke, garantendo continuità e la miglior cura possibile per ogni paziente».