VARESE – Martedì sera, 26 agosto, via Como a Varese è stata chiusa per consentire un maxi controllo congiunto della Polizia di Stato e della Polizia Locale, affiancate dal Reparto Mobile di Milano, dalla Squadra Mobile, dalla Polizia Amministrativa e da un’unità cinofila. In poche ore sono state identificate circa quaranta persone e verificate le licenze di alcuni esercizi pubblici. Sei stranieri sono stati accompagnati in Questura per ulteriori accertamenti, mentre i cani antidroga hanno rinvenuto 30 grammi di sostanza stupefacente.
Un’operazione imponente, che ha inevitabilmente attirato l’attenzione dei residenti e dei passanti: «Hanno controllato chiunque fosse in zona, anche dentro ai locali» racconta un esercente. Ma se il blitz ha dato un segnale forte, la percezione diffusa è che non basti. La zona è infatti da tempo teatro di spaccio, bivacchi e presenze moleste che alimentano insicurezza: un problema che non riguarda solo via Como, ma si estende a Biumo inferiore, alle aree delle stazioni, fino a piazza XX Settembre e piazza Repubblica.
Un quadrilatero del disagio che i cittadini segnalano quotidianamente, senza vedere soluzioni definitive. Le retate straordinarie servono a mettere un freno momentaneo, ma da sole non possono sradicare un fenomeno che da anni pesa sull’immagine e sulla vivibilità di Varese. Solo la costanza e la caparbietà delle istituzioni potranno restituire fiducia e sicurezza a chi abita e attraversa questi quartieri.