CASSANO MAGNAGO – Una società di trasporti ha presentato richiesta per l’ampliamento di circa due ettari – pari a 21mila metri quadrati – di un’area logistica a Cassano Magnago, nei pressi del sottopasso autostradale di via Vitruvio Pollione. L’intervento riguarda principalmente i parcheggi e ha acceso il confronto tra istituzioni, politica e realtà associative del territorio.
La questione è stata discussa nella seconda conferenza di valutazione convocata ieri, 26 agosto, in sala Crespi. L’incontro ha messo in evidenza le principali criticità ambientali e urbanistiche, ma ha anche dato modo all’azienda di spiegare le ragioni della richiesta: secondo i rappresentanti, l’espansione è dettata dalle esigenze dei clienti e dalle nuove richieste di mercato.
I nodi critici
L’area individuata è considerata delicata sotto diversi punti di vista. Si trova a ridosso del confine con Gallarate, in una zona già nota per i frequenti allagamenti in caso di forti piogge. Non distante sorgono le vasche di laminazione dei torrenti Rile e Tenore, fondamentali per la gestione idrogeologica del territorio.
Le osservazioni emerse durante l’incontro riguardano in particolare l’impatto sul vicino bosco, che rischierebbe di essere trasformato, e la perdita di terreni agricoli.
Il sindaco Pietro Ottaviani ha spiegato il ruolo dell’amministrazione: «Riceviamo la richiesta del cittadino e la trasmettiamo agli enti superiori. Saranno loro a verificare se i parametri per la trasformazione dell’area sono corretti».
Le posizioni degli enti e delle associazioni
Su questo progetto hanno già espresso pareri Aipo, Arpa, Provincia di Varese e Regione Lombardia, evidenziando punti da chiarire. In campo anche le associazioni ambientaliste, come Legambiente, e il comitato Rione Sud, che contesta la mancanza di trasparenza: «Non tutti i documenti sono stati resi pubblici e la Variante al Pgt è passata sotto silenzio in agosto, senza informare adeguatamente i cittadini che avrebbero potuto presentare osservazioni».
Il fronte politico
A farsi sentire è anche la politica locale. Il consigliere leghista Massimo Temporiti ha ribadito la necessità di prudenza: «Comprendiamo l’interesse di un’azienda a espandersi, ma qui parliamo di una zona fragile. Consentire oggi un intervento di questo tipo significherebbe aprire la strada ad altri in futuro».
Temporiti ricorda inoltre come la Provincia abbia già espresso critiche per la mancanza di spiegazioni dettagliate: «Nessuno è contrario allo sviluppo – conclude – ma prima vanno valutati con attenzione tutti gli aspetti ambientali e urbanistici».