Bettelmatt, il formaggio che nasce solo oltre i 2200 metri

Dall’Alta Ossola una tradizione antica: otto produttori tengono viva la magia di un’eccellenza casearia unica

È tornato anche quest’anno il Bettelmatt, celebre formaggio d’alpeggio dell’Alta Ossola, simbolo del legame profondo tra uomo, montagna e tradizione. Prodotto raro e prezioso, nasce esclusivamente oltre i 2200 metri, in pochi alpeggi selezionati, grazie ai pascoli di quota, all’acqua pura delle sorgenti e all’abilità dei casari.

A testimoniarlo è Secondino Matli, 85 anni, che da quando ne aveva 18 continua a salire ogni estate all’Alpe Forno con figli e nipoti: «Il segreto è il latte delle vacche al pascolo in alta quota, tra erbe rare come la mutellina, unito alla mano del casaro e al rispetto dei tempi della natura. Lassù ringrazio con la mia armonica per i doni del creato: la salute e la famiglia».

Una stagione ricca e due eventi da non perdere

«È stata un’ottima stagione, ricca e soddisfacente», spiega Silvano Matli, presidente dell’Associazione Produttori Bettelmatt. «Ci impegniamo sempre per non deludere chi ama questo formaggio. Per questo invitiamo tutti agli appuntamenti di marchiatura pubblica: il 21 settembre a Crampiolo, durante la festa Scarghè, e il 5 ottobre a Crodo con la rassegna Biancolatte».

Ogni forma è certificata dall’Unione Montana Alta Ossola, che garantisce l’originalità del prodotto e fornisce ai rivenditori autorizzati le vetrofanie ufficiali.

I custodi del Bettelmatt

Sono otto i produttori che rendono possibile la magia del Bettelmatt:

  • Gianni e Silvano Matli (Alpe Forno)
  • i fratelli Pennati (Alpe Vannino)
  • Massimo Bernardini (Alpe Kastel)
  • Fausto Bracchi (Alpe Pojala)
  • Adolfo Olzeri (Alpe Sangiatto)
  • Corrado Sandretti (tra Morasco e Bettelmatt)
  • Gabriele Scilligo (tra Toggia e Regina)

Otto nomi che custodiscono con dedizione una tradizione antica, fatta di lavoro duro, passione e profondo rispetto per la montagna.