Terra Rara: a Varese un’opera collettiva per trasformare i RAEE in arte

Dal recupero di piccoli rifiuti elettronici alla creazione condivisa: cittadini e studenti protagonisti di un percorso tra sostenibilità, cultura e partecipazione

Sensibilizzare sul tema dei rifiuti elettronici: è questo lo spirito di Terra Rara, il progetto promosso da Ecolight – consorzio nazionale per la gestione dei RAEE, pile e accumulatori esausti – in collaborazione con il Comune di Varese e con la curatela di Karakorum impresa sociale. L’iniziativa, cui prendono parte anche Impresa Sangalli e Fondazione Molina, animerà il territorio varesino da fine settembre 2025 a gennaio 2026.

La presentazione ufficiale si è svolta a Palazzo Estense alla presenza di Walter Camarda, presidente di Ecolight, dell’assessora Nicoletta San Martino (tutela ambientale e sostenibilità sociale), dell’assessore alla cultura Enzo Rosario Laforgia e di Stefano Beghi, direttore creativo di Karakorum.

Da rifiuto a risorsa (artistica)

Il progetto invita cittadini e studenti a partecipare a una raccolta di piccoli RAEE, quei rifiuti elettronici che spesso rimangono inutilizzati in cassetti e cantine: smartphone, auricolari, mouse, caricabatterie, giochi elettronici, telecomandi, rasoi o piccoli elettrodomestici.

I materiali raccolti saranno consegnati all’artista Livia Paola Di Chiara, che li selezionerà e utilizzerà per comporre un’opera contemporanea dal titolo Terra Rara. La creazione prenderà forma “dal vivo” a lato dell’ex Teatro Politeama, negli spazi messi a disposizione dalla Fondazione Molina, trasformando un luogo vuoto in uno spazio simbolico di incontro e partecipazione.

Il pubblico potrà assistere al processo creativo, dialogare con l’artista e offrire suggestioni: un modo per rendere la comunità parte integrante dell’opera.

Un percorso in due fasi

La campagna prevede due momenti distinti, entrambi della durata di 60 giorni:

  1. Percorso di avvicinamento, con letture ad alta voce, laboratori e attività di sensibilizzazione nelle scuole.
  2. Produzione dei lavori, con la raccolta dei RAEE e la realizzazione dell’installazione artistica.

L’opera sarà esposta durante le festività natalizie a Palazzo Estense e, al termine, verrà smontata: i materiali saranno destinati al corretto trattamento, in un simbolico ritorno dal rifiuto alla risorsa.

Il valore simbolico e culturale

«Da rifiuto a risorsa: questa volta non solo un nuovo oggetto, ma un’opera d’arte che ci parla e porta un messaggio», ha dichiarato l’assessora Nicoletta San Martino.

«I RAEE sono i rifiuti in maggiore crescita, riciclabili per oltre il 90% del loro peso e contenenti terre rare preziose», ha spiegato Walter Camarda (Ecolight). «Dopo questa prima edizione varesina, vogliamo trasformare Terra Rara in un format da proporre ad altre città».

L’assessore Enzo Rosario Laforgia ha sottolineato la dimensione pedagogica: «Il progetto richiama la fragilità del pianeta e invita a riflettere sulla nostra responsabilità come consumatori. Ha prima di tutto un valore culturale ed educativo».

Un’arte che vive nel processo

Per Stefano Beghi (Karakorum), «non è l’opera in sé a essere centrale, ma il processo creativo e collettivo. L’installazione sarà smontata, ma ciò che resterà sarà l’esperienza condivisa e la documentazione di un sistema che ha lavorato insieme per affrontare un problema».

Un messaggio forte, che a Varese unisce cittadini, scuole, istituzioni e imprese in un progetto capace di trasformare un gesto quotidiano – liberarsi di un piccolo rifiuto elettronico – in un atto di consapevolezza e partecipazione civica.