A Busto Arsizio torna la rassegna “Della natura e dell’arte” tra memoria, arte e sostenibilità

Sempre alla Fondazione Bandera, Alessandra Piolotto propone “Symbiosis archive”, un progetto che unisce arte, scienza e antropologia (foto da albeeassociati.it)

BUSTO ARSIZIO – Dal 28 settembre al 9 novembre Busto Arsizio ospita la sesta edizione di “Della natura e dell’arte”, la rassegna culturale dedicata alla riflessione su natura, ambiente e sostenibilità. Promossa da Cristina Moregola Gallery, Fondazione Bandera per l’Arte e A&A – Albè & Associati, l’iniziativa propone un articolato percorso tra quattro mostre e altrettanti momenti di approfondimento culturale.

Il tema scelto per l’edizione 2025 ruota attorno agli archivi di memorie botaniche: si esplora il valore degli erbari antichi, la conservazione delle specie vegetali e i processi rigenerativi della natura, indagando anche i modelli di crescita delle piante.

Il percorso prende avvio nella sede di A&A – Albè & Associati, con l’inaugurazione il 28 settembre alle ore 17 della mostra “Paradigma botanico” di Stefania Pellegatta. L’artista mette in dialogo un antico erbario di famiglia con ritratti realizzati usando licheni, cortecce e muschi disidratati, inseriti in piccole cornici d’epoca. Un lavoro che restituisce dignità e bellezza a frammenti naturali, trasformandoli in strumenti di memoria.

Presso la Fondazione Bandera per l’Arte, il pubblico potrà visitare due esposizioni. La prima, “Il tempo di fiorire”, raccoglie le fotografie di Massimiliano Pescarolo dedicate all’Orto Allegria, progetto nato nel 2022 su iniziativa della Fondazione Mike Bongiorno. Gli scatti raccontano con poesia la vita quotidiana negli orti condivisi, coinvolgendo anziani, studenti e comunità locali in un processo di cura della terra che diventa metafora di crescita.

Sempre alla Fondazione Bandera, Alessandra Piolotto propone “Symbiosis archive”, un progetto che unisce arte, scienza e antropologia. Partendo dall’osservazione dei licheni al microscopio, l’artista costruisce un atlante di memorie ecologiche, traducendo frequenze luminose e sonore in installazioni visive. Il risultato è un paesaggio sensoriale immersivo, amplificato da opere in vetro che ne esaltano il potere evocativo.

Una rassegna che unisce estetica, ricerca e impegno ambientale, offrendo nuovi sguardi sul rapporto tra uomo e natura.