A Pechino non c’è storia: Sinner domina e conquista il China Open

Finale senza appello contro l’americano Tien: per Jannik è il 21° titolo in carriera, il terzo di una stagione segnata dagli stop. L’altoatesino conferma la sua superiorità e guarda già ai prossimi traguardi.

Il dominio di Jannik

A Pechino non c’è stata partita: Jannik Sinner è il nuovo re del China Open. L’altoatesino ha giocato una finale quasi perfetta contro il giovane statunitense Tien, trasformando l’appuntamento in poco più di un allenamento ad altissimo livello.

Quadrato, concentrato, aggressivo al punto giusto: Sinner ha imposto il suo ritmo dall’inizio alla fine, togliendo respiro e fiducia all’avversario. Ogni tentativo di reazione di Tien è stato puntualmente spento dal servizio e dalla solidità dell’azzurro, che ha mostrato ancora una volta la capacità di alzare il livello nei momenti decisivi.

Il 21° titolo

Con questo successo, Sinner mette in bacheca il 21° titolo della carriera e il terzo di una stagione particolare, segnata da una lunga pausa ma anche dalla capacità di ritrovare subito la forma migliore. Nonostante le critiche e i dubbi sollevati negli ultimi mesi – tra variazioni di gioco, problemi fisici e qualche set perso di troppo – Jannik continua a vincere, con una regolarità che sta diventando marchio di fabbrica.

Un livello inarrivabile

Il giovane Tien e il suo coach, l’ex campione Michael Chang, avevano provato a studiare un piano per mettere in difficoltà l’azzurro. Ma tra il dire e il fare, in mezzo c’è Sinner: un giocatore che oggi appare di un livello inarrivabile per molti dei suoi avversari.

Il viaggio continua, con la consapevolezza che quello che Sinner sta costruendo – tra trionfi, maturità tecnica e crescita mentale – verrà compreso forse appieno soltanto col tempo.