Flotilla sotto pressione: 20 imbarcazioni si avvicinano, la missione prosegue verso Gaza

«Rompere il blocco navale, aprire un corridoio umanitario permanente» — la rotta non cambia.
Attivisti denunciano affiancamenti e possibile perdita di contatto; l'abbordaggio è cominciato.

Un gruppo di attivisti a bordo della Global Sumud Flotilla riferisce che, al momento, circa 20 imbarcazioni si stanno avvicinando alla loro posizione. Alcune di queste unità sarebbero già all’interno della formazione della Flotilla; le intenzioni di quei natanti non sono chiare, secondo le testimonianze raccolte a bordo.

«Siamo determinati a continuare — dicono gli attivisti —. Facciamo rotta verso Gaza per rompere il blocco navale, aprire un corridoio umanitario permanente e interrompere». La dichiarazione sintetizza l’obiettivo politico e umanitario della missione: forzare l’accesso marittimo alla Striscia di Gaza per garantire l’arrivo di aiuti e mantenere aperta una via stabile e protetta.

A bordo viene segnalata preoccupazione per la comunicazione: «Potremmo perdere la connessione a breve — spiegano —. L’invito a tutti è a sostenere la Global Sumud Flotilla, ma soprattutto il diritto all’esistenza del popolo palestinese. Siamo una flotta autorganizzata e pacifica». Queste parole sottolineano sia la natura autoorganizzata dell’iniziativa sia l’appello alla solidarietà internazionale.

Fonti della missione riferiscono che l’abbordaggio della Flotilla è iniziato, accompagnato dall’affiancamento di altri natanti della missione stessa. Non sono forniti dettagli aggiuntivi sugli sviluppi operativi, sulle autorità coinvolte o su eventuali confrontationi fisiche; le comunicazioni sembrano interrompersi progressivamente mentre la situazione evolve.

La Flotilla, come altre simili iniziative nel passato, rappresenta un tentativo diretto di mettere in crisi il blocco navale attraverso l’azione civile in mare. Gli organizzatori insistono sul carattere pacifico della spedizione e sulla finalità umanitaria, mentre critici e sostenitori si confrontano sul piano legale e sulla sicurezza degli interventi.

In assenza di informazioni aggiuntive verificate, la situazione resta fluida: dai messaggi a bordo emerge un mix di determinazione e preoccupazione per la sicurezza e le comunicazioni. Agli osservatori esterni e ai media si chiede di monitorare gli sviluppi con attenzione e responsabilità, evitando di trarre conclusioni non supportate da conferme ufficiali.