ROMA – L’Agenzia delle Entrate ha avviato una nuova campagna di accertamenti fiscali rivolta a content creator e influencer, con l’obiettivo di verificare la corretta dichiarazione dei redditi derivanti dalle attività online. Un intervento che segna un passaggio importante nella lotta all’evasione fiscale in un settore in forte crescita, fino ad oggi poco regolamentato.
Molti influencer hanno già ricevuto questionari dettagliati. Tra le informazioni richieste figurano le piattaforme utilizzate, la frequenza di pubblicazione, le collaborazioni attive con i brand, i compensi ricevuti, la presenza di conti correnti (anche esteri o in criptovalute) ed eventuali partite IVA o società intestate. Tutti questi dati verranno incrociati con le informazioni in possesso dell’amministrazione finanziaria, tra cui bonifici, fatture e pagamenti effettuati da piattaforme internazionali.
Particolare attenzione è riservata ai compensi in criptovalute e alla promozione di NFT, strumenti digitali sempre più diffusi che, se non dichiarati, possono rappresentare un rischio fiscale. Chi genera entrate in modo continuativo e supera i 75.000 euro annui viene considerato a tutti gli effetti un imprenditore, con l’obbligo di aprire una partita IVA, tenere la contabilità e versare i contributi previsti dalla legge.
Le conseguenze per chi non risponde al questionario o risulta evasore possono essere pesanti: si va da sanzioni pari al 240% dell’imposta evasa fino alla denuncia penale nei casi più gravi. Tuttavia, l’Agenzia ha chiarito che l’approccio sarà inizialmente collaborativo: chi regolarizza spontaneamente la propria posizione potrà beneficiare di riduzioni sulle sanzioni.
L’operazione vuole lanciare un messaggio chiaro: anche nel mondo digitale valgono le regole fiscali. L’influencer economy, ormai parte integrante del sistema economico italiano, deve operare con trasparenza e responsabilità.