Sono passati ventiquattro anni dall’incidente aereo di Linate, ma il ricordo di quella mattina dell’8 ottobre 2001 è ancora vivo nel cuore di molti.
Oggi, Milano e numerose comunità lombarde si fermano per commemorare le 118 vittime della più grave catastrofe aerea della storia italiana.
Tra loro anche quattro persone del Varesotto, originarie della zona del Gallaratese:
- Laura Fogliani, 28 anni, e Roberto Gatti, 34 anni, entrambi ingegneri di Samarate;
- Andrea Conte, 23 anni, di Cassano Magnago;
- Luigi Ghiglino, 62 anni, di Gallarate.
Una tragedia nella nebbia
Era una mattina di fitta nebbia quando, intorno alle 8.10, un Cessna privato entrò erroneamente nella pista di decollo principale dell’aeroporto di Milano-Linate, mentre da lì stava decollando un McDonnell Douglas MD-87 della Scandinavian Airlines (SAS) diretto a Copenaghen.
Il radar di terra non funzionava, e in pochi istanti si consumò la tragedia: l’MD-87 travolse il Cessna, distruggendolo, e proseguì la corsa fino a schiantarsi contro un edificio adibito allo smistamento bagagli, situato oltre la pista.
Le fiamme e l’impatto devastante non lasciarono scampo a nessuno: morirono tutti gli occupanti dei due velivoli e quattro addetti che si trovavano al lavoro all’interno dell’edificio colpito.
Solo un uomo sopravvisse, il bagaglista Pasquale Padovano, rimasto gravemente ustionato, che ancora oggi si definisce «la 119esima vittima».
La memoria che unisce
Ogni anno, in piazzale Linate 8 ottobre 2001, Milano ricorda quella giornata con una cerimonia ufficiale e un momento di silenzio. Anche i Comuni del Varesotto si uniscono al ricordo:
a Samarate, dove alle vittime è stato dedicato un parco nella frazione di Verghera, e a Cassano Magnago, che da sempre partecipa con commozione alla commemorazione.
La tragedia di Linate resta un monito e una ferita collettiva, ma anche un simbolo di memoria condivisa, che continua a unire città e comunità diverse nel nome di chi, quella mattina, non fece ritorno a casa.