MILANO – Nuovo capitolo nell’indagine della Procura di Milano sui presunti casi di sfruttamento del lavoro nella filiera della moda. Questa volta al centro dell’inchiesta c’è la Tod’s Spa, per la quale il Pubblico Ministero Paolo Storari ha chiesto l’applicazione della misura di prevenzione dell’amministrazione giudiziaria.
L’accusa di mancato controllo
Secondo gli inquirenti, l’azienda guidata dalla famiglia Della Valle non avrebbe vigilato adeguatamente sui propri fornitori, permettendo – anche se indirettamente – il protrarsi di situazioni di sfruttamento in laboratori gestiti da soggetti cinesi. Si parla, in particolare, di una “condotta agevolatoria”, legata alla carenza di controlli lungo la catena produttiva.
La richiesta della Procura si inserisce nel solco di un filone investigativo già noto, che in passato ha coinvolto altri grandi marchi del lusso con analoghe contestazioni legate alla mancata vigilanza sulla filiera.
Una misura ancora sospesa
Nel caso di Tod’s, l’amministrazione giudiziaria – che comporta la supervisione delle attività aziendali da parte di un amministratore nominato dal Tribunale – non è ancora operativa. La sua applicazione è infatti sospesa in attesa della decisione della Cassazione, chiamata a stabilire la competenza territoriale tra i tribunali di Milano e di Fermo, sede legale della società.
Le indagini sulla filiera
L’inchiesta, coordinata dal PM Storari, si concentra sulla presunta opacità della catena produttiva di Tod’s. Dalle verifiche sarebbe emerso che alcune produzioni venivano affidate a laboratori terzisti che, a loro volta, subappaltavano a opifici più piccoli, spesso gestiti da imprenditori cinesi. È proprio in questi ultimi passaggi che sarebbero state riscontrate condizioni di lavoro irregolari, con turni massacranti e retribuzioni minime.
La Procura non contesta all’azienda lo sfruttamento diretto, ma una “culpa in vigilando”, ossia la mancata verifica delle condizioni di lavoro lungo la catena di fornitura. L’obiettivo della misura richiesta è quello di “bonificare” la filiera, garantendo il rispetto delle normative e la trasparenza nei rapporti con i fornitori.