ASTI – Il tribunale civile di Asti ha riconosciuto per la prima volta in Italia un “forte nesso causale” tra la somministrazione del vaccino anti-Covid Comirnaty (Pfizer-BioNTech) e un grave danno neurologico.
La decisione, emessa il 26 settembre scorso, riguarda una donna di 52 anni residente ad Alba che, dopo aver ricevuto la dose nell’aprile 2021, ha sviluppato una forma severa di mielite trasversa, un’infiammazione del midollo spinale che le ha provocato la perdita dell’autonomia nel cammino.
Il caso e la battaglia legale
La donna era assistita dallo studio legale Ambrosio & Commodo di Torino e aveva citato in giudizio il Ministero della Salute e l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco), rappresentati dall’Avvocatura dello Stato.
In un primo momento, il Ministero aveva respinto la richiesta di indennizzo, ritenendo non dimostrato il legame tra il vaccino e la malattia. Tuttavia, la perizia tecnica disposta dal tribunale ha ribaltato la valutazione: i consulenti nominati dal giudice hanno escluso l’esistenza di patologie autoimmuni pregresse e attribuito all’inoculazione del vaccino un ruolo determinante nella comparsa della mielite.
Nella sentenza, il giudice ha citato anche dati europei che segnalano 593 casi di mielite trasversa registrati dopo la vaccinazione fino al 2022, di cui 280 associati a vaccini a mRNA.
Sulla base delle conclusioni peritali, il tribunale ha riconosciuto un indennizzo mensile di 3 mila euro a favore della donna.
Le motivazioni della sentenza
Secondo la decisione del giudice, la “ridotta distanza temporale” tra la vaccinazione e l’insorgenza dei sintomi è stata uno degli elementi chiave per riconoscere il nesso causale.
«I consulenti del tribunale – ha spiegato l’avvocato Stefano Bertone – hanno agito come figure indipendenti, e hanno accertato una correlazione molto forte tra il vaccino e il danno. Ministero e Aifa hanno avuto modo di controbattere, ma non sono riusciti a confutare le conclusioni dei periti».
La collega Chiara Ghibaudo ha aggiunto: «La nostra assistita ha riportato danni gravissimi e non può più camminare autonomamente. L’indennizzo servirà almeno a coprire una parte delle difficoltà quotidiane che deve affrontare».
I precedenti e le implicazioni
Gli avvocati hanno ricordato che in letteratura scientifica sono stati descritti casi di sindromi demielinizzanti del midollo spinale – come sclerosi multipla o sindrome di Guillain-Barré – associati a vaccini a mRNA o a virus inattivato.
Bertone ha inoltre citato un comunicato dell’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) che aveva già segnalato la possibilità di un legame “ragionevolmente possibile” tra la mielite trasversa e i vaccini Vaxzevria (AstraZeneca) e Janssen.
La sentenza del tribunale di Asti, pur essendo di primo grado e quindi impugnabile, rappresenta un precedente giuridico significativo che potrebbe influenzare altri procedimenti analoghi in corso in Italia.