«Stai tranquilla, arriviamo noi»: la Polizia salva una 19enne picchiata dall’ex su un bus a Varese

L’operatore riesce a localizzare la ragazza al telefono e fa bloccare il mezzo: il 40enne viene arrestato per stalking ma subito rimesso in libertà con divieto di avvicinamento.

Momenti di paura a Varese, dove una ragazza di 19 anni è stata aggredita dal suo ex compagno a bordo di un autobus di linea. Grazie alla prontezza degli agenti della Polizia di Stato e alla lucidità di un operatore della sala radio, la giovane è stata salvata e il suo aggressore arrestato per atti persecutori.

Tutto è iniziato nel tardo pomeriggio di martedì 14 ottobre, quando un amico della vittima ha contattato il 112 raccontando che la ragazza gli aveva telefonato in lacrime dopo essere stata picchiata dall’ex, all’interno della stazione degli autobus di Varese. L’uomo ha spiegato che i due erano poi saliti su un bus, ma la giovane non era in grado di dire in quale direzione fosse diretto.

Rintracciato il numero della ragazza, un operatore della Polizia l’ha subito chiamata. Dall’altro capo della linea, la voce spezzata dal pianto ha confermato la violenza appena subita e la presenza dell’ex vicino a lei. “Pronto, è la polizia. Lui è lì con te? Dimmi solo sì o no”, le ha chiesto l’agente. “Sì”, ha risposto la giovane, tremando.

L’operatore ha quindi cercato di tenerla calma, chiedendole di descrivere ciò che vedeva fuori dal finestrino: “Stai tranquilla, adesso arriviamo noi. Ti ricordi la lettera del pullman? Quali negozi vedi? Intanto resta sempre in linea con me”. In pochi minuti, le volanti della Questura hanno localizzato e bloccato il bus in una rotonda. “Stiamo volando da te”, le ha detto il poliziotto prima che gli agenti intervenissero.

Saliti a bordo, i poliziotti hanno individuato la vittima e l’aggressore, già denunciato in passato per revenge porn proprio ai danni della ragazza. L’uomo, 40 anni, è stato arrestato per atti persecutori e accompagnato in Questura, mentre la giovane è stata portata in ospedale per gli accertamenti.

Durante la telefonata, l’operatore ha continuato a rassicurarla: “C’è anche una donna con i miei colleghi. È una tua amica, devi dirle tutto. Lui non saprà niente di quello che dici, fidati di me. Sappiamo che ti ha aggredito. Non devi avere paura”.

Dopo l’arresto, tuttavia, l’uomo è stato rimesso in libertà. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Varese ha disposto per lui il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima, con l’obbligo di mantenere una distanza minima di 500 metri. Il 40enne si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Un intervento tempestivo che ha probabilmente evitato il peggio, ma che riaccende il dibattito sulla tutela effettiva delle vittime di violenza e sulle misure cautelari adottate nei confronti di chi ha già mostrato comportamenti pericolosi e persecutori.