VARESE – Nel primo pomeriggio di ieri, un tentativo di furto in pieno giorno ha scosso il centro di Varese. Tre uomini, di nazionalità georgiana, sono stati arrestati dai carabinieri dopo aver tentato di forzare la porta di uno studio di un commercialista. Il fatto è accaduto in pieno giorno, con un via vai continuo di persone all’interno del palazzo, ma i ladri sembravano non temere alcuna interferenza.
Mentre due dei tre uomini armeggiavano con strumenti da scasso sulla serratura, un terzo faceva da palo, vigilando sulle eventuali minacce esterne. Per non essere visti, i malviventi hanno coperto gli spioncini del pianerottolo con nastro adesivo, cercando di aprire la porta utilizzando attrezzi da scasso. Purtroppo per loro, uno degli spadini si è rotto all’interno della serratura, attirando l’attenzione.
Anche se i ladri pensavano che lo studio fosse vuoto a quell’ora, alcuni impiegati erano presenti e hanno avvertito i rumori sospetti. Grazie al loro tempestivo intervento, i carabinieri sono riusciti a bloccare i tre uomini all’uscita dell’edificio, evitando che potessero proseguire con il furto.
La mattina seguente, mercoledì 22 ottobre, i tre arrestati sono comparsi davanti al giudice Rossana Basile per l’udienza di convalida dell’arresto. Il pubblico ministero Arianna Cremona ha chiesto il divieto di dimora nella provincia di Varese per tutti e tre gli imputati, richiesta che è stata accolta dal giudice, che ha convalidato l’arresto e disposto il provvedimento di allontanamento. Tuttavia, per due dei tre uomini, la misura di divieto di dimora è solo un atto formale, poiché risultano avere ordini di cattura già emessi per pene definitive relative a reati contro il patrimonio.
Durante l’udienza, è emerso che i tre arrestati erano in possesso di passaporti falsi, utilizzavano numerosi alias e non avevano una residenza né un’attività lavorativa ufficiale. I tre uomini, di età compresa tra i 36 e i 47 anni, avevano precedenti penali e il loro modus operandi ha confermato un dato preoccupante: per loro, commettere reati contro il patrimonio sembra essere una vera e propria attività professionale.
L’episodio ha sollevato preoccupazione nella comunità locale, mettendo in luce come il crimine, purtroppo, non si fermi nemmeno durante le ore di lavoro nel cuore di una città come Varese. Nonostante il fallito tentativo, l’intervento tempestivo dei dipendenti dello studio e delle forze dell’ordine ha evitato che il furto andasse a segno, dimostrando ancora una volta l’importanza della vigilanza e della prontezza di riflessi in situazioni come queste.