A Gallarate c’è un cittadino che ha scelto di combattere il degrado urbano a modo suo. Nessun incarico ufficiale, nessuna ricerca di notorietà: solo un pennello, una latta di vernice bianca e la volontà di restituire decoro ai muri della città. È lui il misterioso “vendicatore del bianco”, un uomo di mezza età che da tempo si impegna, in silenzio, a cancellare le scritte dei writers.
L’ultimo intervento risale a pochi giorni fa, nel sottopassaggio di via Arconti, dove era comparsa una grande scritta scura su una parete appena ritinteggiata. L’uomo, vedendo quella macchia di vernice come una ferita al volto della città, è tornato la sera stessa armato di rullo e secchio, e in pochi minuti ha ricoperto tutto con un nuovo strato di bianco. «Il segreto è intervenire subito, prima che diventi un’abitudine», racconta con semplicità, senza voler rivelare il proprio nome.
Non è la prima volta che interviene. In passato aveva già cancellato un insulto personale rivolto a uno sconosciuto, convinto che il rispetto valga anche sui muri e per chi non si conosce.
Il suo gesto, piccolo ma concreto, sta diventando simbolo di civiltà e responsabilità condivisa: un esempio silenzioso di amore per la propria città, capace di trasformare un semplice pennello in un atto di cura collettiva.













