ALBIZZATE – Tornare a parlare di Nord, di autonomia, di territorio. Massimiliano Romeo sceglie una serata in provincia – Sala Piotti ad Albizzate – per provare a rimettere a fuoco il senso politico della Lega Lombarda. Una sala non piena, ma con molte sedie occupate: di questi tempi, è già un segnale da non sottovalutare per un movimento che cerca ossigeno e motivazioni.
Il capogruppo al Senato presenta la “Carta della Lombardia”, manifesto per ritrovare l’impronta originaria del Carroccio e aggiornare valori storici al presente. «Dobbiamo ricostruire l’identità del Nord – dice Romeo – modernizzando i nostri principi ma senza rinnegare quello che siamo».
Tra richiami a federalismo e autonomia, spunta anche una battuta destinata a far discutere. Quando Romeo cita “Catanzaro Beach” per spiegare come lo stesso stipendio abbia un peso diverso a seconda della latitudine, riaffiora un lessico che ricorda gli anni del Bossi-style. Nostalgia militante? Rilancio identitario? O la ricerca di un appiglio in una fase politicamente complessa? Forse tutte e tre le cose.
Vannacci, Borghezio e il passato che ritorna
Nella carrellata di riferimenti, Romeo rievoca anche Mauro Borghezio e lo contrappone – non senza ironia – al generale Vannacci: «Riascoltate Borghezio, poi capirete che Vannacci sembra uno di Noi Moderati». Una stoccata che dice molto della battaglia interna tra anime diverse del partito: quella più istituzionale e quella più “pancia del territorio”.
Il Ponte di Messina e i temi che non scaldano la base
Quando dal pubblico arriva una domanda sul Ponte di Messina, Romeo non si nasconde: «È un tema dei leghisti siciliani, qua si parla di Olimpiadi e sviluppo della Lombardia. È un’opera nazionale che può servire, ma qui la priorità è usare bene i nostri 28 miliardi di investimenti». Risposta diplomatica, ma il messaggio è chiaro: il Nord al centro, Roma sullo sfondo.
Identità smarrita e base da ritrovare
Il clima in sala dice che la fase non è semplice. C’è chi parla di “scollamento” tra dirigenti e militanti, chi teme di aver perso credibilità, chi lamenta messaggi poco chiari. Romeo non nega: «Le battaglie le facciamo, ma non sappiamo più raccontarle. Dobbiamo tornare a parlare ai nostri territori e ai nostri cittadini». Il primo applauso arriva tardi, quasi timido, quando ricorda le battaglie sulle partite IVA e il “peso” della Lombardia nel governo.
Congressi in arrivo e futuro locale
Sul fronte interno, Romeo conferma: entro il 2026 si faranno tutti i congressi, dai comuni alle province. Un percorso che potrebbe ridisegnare equilibri e leadership.
Poi uno sguardo alle amministrative 2027. A Busto Arsizio, conferma Romeo, il candidato sarà leghista e donna. Tre i nomi che circolano: Paola Reguzzoni, Isabella Tovaglieri, Manuela Maffioli. «Avere più di una possibile candidata è un segno di forza – commenta – poi la scelta arriverà».
Il segnale dalla provincia
La serata di Albizzate racconta una Lega che cerca di rimettere a fuoco il proprio DNA, oscillando tra passato e futuro, identità e governo, nostalgie e pragmatismo. La sensazione è che la “Carta della Lombardia” sia solo il primo passo di un percorso che dovrà misurarsi con una realtà mutata e con una base che, per tornare a entusiasmare, chiede una cosa chiara: sentirsi di nuovo protagonista.













