UNA CITTÀ NASCOSTA NEL VERDE
A pochi chilometri da Varese, immerso in un paesaggio di querce e colline, sorge il Parco Archeologico di Castelseprio, una delle testimonianze più preziose della storia altomedievale in Italia.
Qui, tra ruderi e sentieri, il visitatore cammina sulle tracce di un’antica città romana diventata poi centro strategico dei Longobardi e infine luogo di culto cristiano.
Non è un museo tradizionale, ma una città fantasma nella natura, dove ogni muro e ogni frammento raccontano un pezzo di Europa antica.
TIMELINE STORICA PeriodoEvento principaleIV sec. d.C.Nascita del castrum romano “Sibrium” come avamposto difensivo contro le invasioni barbaricheVI – VII sec.Dominazione longobarda: Castelseprio diventa centro militare e religioso1287Distruzione della città da parte dei Visconti di Milano: inizia l’oblio1944Scoperta casuale degli affreschi della chiesa di Santa Maria Foris Portas2011Riconoscimento UNESCO come parte del sito “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568–774 d.C.)” CASTELSEPRIO: LA CITTÀ SCOMPARSA Oggi rimangono resti di mura, torri,
basiliche e case, ma tra il IV e il XIII secolo Castelseprio fu una città viva e importante.Sorta come fortificazione romana per controllare le vie tra il lago Maggiore e Milano, divenne poi un presidio longobardo.Dell’antico borgo sopravvivono i ruderi della Basilica di San Giovanni Evangelista, di un battistero e di una torre di guardia: frammenti di pietra che ancora disegnano l’urbanistica di un insediamento potente, poi cancellato dalla storia.
Il sito, oggi gestito dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, è visitabile liberamente e offre pannelli didattici e percorsi immersivi che aiutano a leggere il paesaggio archeologico.

SANTA MARIA FORIS PORTAS: IL TESORO NASCOSTO
Appena fuori dalle mura si trova il cuore artistico del complesso: la chiesa di Santa Maria Foris Portas, “fuori le porte” dell’antica città.
Una piccola costruzione in pietra, semplice all’esterno, ma che all’interno nasconde uno dei cicli di affreschi più straordinari e misteriosi dell’arte medievale europea.
Scoperti nel 1944, gli affreschi rappresentano scene della vita di Maria e di Cristo con uno stile che mescola influenze bizantine, siriache e occidentali.
I volti delicati, i gesti pieni di grazia e la gamma cromatica essenziale ne fanno un unicum nella pittura altomedievale: un ponte tra Oriente e Occidente.
Gli studiosi ancora dibattono sulla datazione (tra VI e IX secolo) e sulla mano che li ha creati.
Questa aura di mistero è parte del fascino di Santa Maria Foris Portas, oggi visitabile su prenotazione e protetta da una struttura museale.
IL MONASTERO DI TORBA: IL SILENZIO CHE PARLA
Scendendo lungo il sentiero che costeggia il bosco, si raggiunge il Monastero di Torba, oggi bene del FAI – Fondo Ambiente Italiano.
Costruito nel V secolo come presidio militare romano, divenne nel Medioevo un monastero femminile longobardo.
La torre, un tempo fortificata, conserva affreschi commoventi: figure di monache, santi e angeli che vegliano sulle celle.
Le mura raccontano secoli di silenzio, preghiera e rinascita.
Oggi Torba è un luogo di quiete e spiritualità, con spazi restaurati, eventi culturali e percorsi didattici. Un esempio perfetto di come la storia possa tornare a vivere senza perdere la sua autenticità.

IL RICONOSCIMENTO UNESCO
Nel 2011 Castelseprio e Torba sono stati inseriti nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità come parte del sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568–774 d.C.)”, insieme a Cividale del Friuli, Brescia, Monte Sant’Angelo, Spoleto e Benevento.
L’UNESCO ha riconosciuto il sito varesino per:
| Valore | Motivazione |
|---|---|
| Storico | Testimonianza eccezionale della civiltà longobarda in Italia. |
| Artistico | Gli affreschi di Santa Maria Foris Portas sono un capolavoro unico nel contesto europeo altomedievale. |
| Archeologico | Il complesso urbano di Castelseprio è tra i meglio conservati del periodo tardoantico. |
| Spirituale | Il Monastero di Torba rappresenta la continuità tra la difesa militare romana e la preghiera monastica medievale. |
CURIOSITÀ
📌 La città fantasma
Dopo la distruzione del 1287, Castelseprio fu abbandonata per secoli. Il bosco la inghiottì lentamente, conservandone i resti come in una teca naturale.
📌 Un affresco “impossibile”
Gli studiosi hanno trovato nei dipinti di Santa Maria Foris Portas elementi iconografici più antichi di quelli bizantini: un enigma che ha cambiato la cronologia dell’arte medievale.
📌 Donne di Torba
Le suore longobarde che vissero nel monastero dipinsero probabilmente da sé gli affreschi della torre. Un raro esempio di arte monastica femminile.
UN MUSEO A CIELO APERTO
Oggi Castelseprio e Torba formano un unico parco archeologico, visitabile a piedi o in bicicletta, immerso in una natura incontaminata.
Percorsi segnalati, visite guidate e attività didattiche permettono di vivere l’esperienza in modo coinvolgente: tra archeologia, spiritualità e bellezza paesaggistica.
Il sito è gestito in sinergia da Soprintendenza, FAI e Comune di Gornate Olona, ed è una tappa fondamentale degli itinerari longobardi italiani.
INFO PRATICHE
- Località: Castelseprio e Torba (VA)
- Accesso: Parcheggio presso il Centro Visite; itinerario a piedi tra i due siti (1,2 km circa)
- Gestione: Soprintendenza Archeologia / FAI – Fondo Ambiente Italiano
- Apertura: tutto l’anno (variabile per Santa Maria Foris Portas)
- Patrimonio UNESCO dal: 2011
- Ideale per: appassionati di storia, archeologia, trekking culturale
UN VIAGGIO NEL TEMPO
Castelseprio e Torba non sono solo luoghi da visitare, ma luoghi da ascoltare.
Qui il silenzio parla di legioni, monaci e regine longobarde. Ogni pietra è una memoria, ogni affresco un respiro antico.
Chi ci arriva oggi trova non un rudere, ma una pagina viva di storia europea che continua a scrivere il suo racconto tra i boschi della Valle Olona.













