MESENZANA – Renato Bianchi, 78 anni, comparirà entro mercoledì 19 novembre davanti al Gip per la convalida dell’arresto. L’uomo, fermato sabato 15 novembre con l’accusa di aver ucciso la moglie Mariella Chiari, 81 anni, nella loro abitazione di via Pezza, continua a versare in condizioni di profonda fragilità psicologica.
Pianto e confusione davanti al magistrato
Nelle ore successive al fermo, Bianchi si è mostrato estremamente provato: confuso, incoerente nei racconti e spesso sopraffatto dal pianto, tanto da apparire incapace di ricostruire con lucidità l’accaduto. Una situazione che ha convinto l’autorità giudiziaria a disporre la sua custodia cautelare nel carcere di San Vittore, ritenuto più adatto alla stretta sorveglianza dei detenuti a rischio di gesti autolesionistici.
Una tragedia senza precedenti né segnali
Proprio l’assenza di qualsiasi precedente — nessun episodio di violenza, nessun litigio noto, nessuna tensione segnalata dai vicini — rende la vicenda ancora più inspiegabile. Chi conosceva la coppia parla di due anziani tranquilli, trasferitisi a Mesenzana per vivere vicino alla figlia, al genero e ai tre nipoti.
Il difensore: “Serve una valutazione psichiatrica immediata”
A fronte di questo quadro, il legale dell’uomo, l’avvocato Andrea Toppi, ritiene indispensabile un approfondimento sulle condizioni mentali del suo assistito: «Questa situazione deve essere indagata sotto il profilo psicologico e psichiatrico con urgenza. È necessario stabilire se oggi Bianchi sia in grado di comprendere l’accaduto e se lo fosse al momento del fatto, oppure se un gesto così inatteso possa essere riconducibile a una problematica pregressa mai emersa».
Una richiesta che potrebbe diventare centrale nelle prossime ore, mentre l’inchiesta continua a cercare risposte a una tragedia che ha lasciato sgomenta l’intera comunità.













