Busto Arsizio, cinque tombe finiscono all’asta: il Comune cerca nuovi concessionari

Valori da 6.400 a oltre 23mila euro: nessun erede rintracciato, parte la procedura per assegnare tombe storiche inutilizzate.

Cinque tombe nei cimiteri di Busto Arsizio saranno assegnate tramite asta pubblica. La determinazione, pubblicata oggi sull’albo pretorio, riguarda quattro tombe di famiglia del cimitero monumentale e una situata nel camposanto di Sacconago, tutte di realizzazione privata e non più rinnovate da molti anni.

Le quattro sepolture del cimitero principale hanno una base d’asta rispettivamente di 6.773, 6.498, 12.929 e 23.082 euro; la tomba del cimitero di Sacconago parte invece da 23.082 euro. Nel prezzo sono compresi i monumenti esistenti, con variazioni dovute al numero dei posti disponibili.

«Un’asta così non era mai stata fatta, almeno non in tempi recenti» spiega l’assessore ai Servizi cimiteriali Mario Cislaghi, affiancato dalla dirigente Daniela Marelli, che ha firmato la determinazione. Nel documento si precisa che la stipula della concessione dovrà avvenire entro 90 giorni dall’assegnazione, previo parere della Soprintendenza competente.

Il Comune ha avviato negli ultimi mesi una ricerca degli eredi delle tombe non rinnovate, ma con scarsi risultati. «Una commissione lavora da tre mesi per rintracciare gli eredi di loculi e cellette, spiega Cislaghi. Abbiamo inviato 400 raccomandate, ma i riscontri sono pochi. E il tema delle cappelle sarà ancora più complesso: c’è una cappella da ottanta posti, con costi importanti».

L’assessore sottolinea come negli ultimi anni siano cambiate le abitudini legate al culto dei defunti: «Le visite si stanno diradando e aumentano cremazioni e dispersioni delle ceneri».

Nel frattempo, Cislaghi ha espresso apprezzamento per le iniziative culturali dedicate al cimitero monumentale, come la passeggiata organizzata lo scorso 17 novembre dalla nuova associazione ArBusto, che sarà riproposta domenica 30 novembre. «Nonostante la pioggia battente erano presenti più di venti persone, è stato molto interessante» commenta l’assessore, che rilancia anche l’idea di un concerto di musica classica o sacra nel camposanto.

Un luogo che, in passato, aveva già ospitato parte del videoclip di Emma Marrone per il brano “In Italia 2024” di Fabri Fibra, non senza polemiche. Ma, come sottolinea Cislaghi, «questa sarebbe tutta un’altra musica».