ROMA – Sono 105 gli emendamenti alla legge di bilancio dichiarati inammissibili, ma tra quelli approvati spicca la norma secondo cui le riserve d’oro della Banca d’Italia “appartengono allo Stato”. Una misura che ha già sollevato l’attenzione della Banca Centrale Europea, che ha precisato: “Non siamo mai stati consultati”.
Bocciato invece l’emendamento che proponeva un incremento di 5 miliardi all’anno dal 2026 al 2028 per il fondo destinato alla riduzione della pressione fiscale, finanziato tramite la cessione di quote del Mes.
Intanto, a Palazzo Chigi, la maggioranza è riunita per sciogliere i nodi più delicati della manovra: affitti brevi, trattamento fiscale dei dividendi, ampliamento dell’esenzione Isee sulla prima casa e misure per favorire l’emersione dell’oro da investimento.













